Il Senato della Repubblica non verrà più eletto direttamente dai cittadini ma dai politici dei consigli regionali. Non rappresenterà le autonomie locali e i nuovi senatori non avranno vincolo di mandato e godranno inoltre dell’immunità parlamentare. La storia del risparmio non è credibile poiché sarebbe bastato ridurre le retribuzioni dei parlamentari, abolire i vitalizi e privilegi. L’unica cosa certa che verrà tagliata, sarà la possibilità del popolo ad incidere sulle scelte che lo riguarda.
Il bicameralismo sarà più confuso perché le camere continueranno a legiferare insieme su sedici materie, e la revisione dell’articolo 70 passa da 9 a 438 parole. I procedimenti legislativi saranno moltiplicati e non si capisce come verranno risolti i conflitti di competenza tra le due camere. C’è un ulteriore passo indietro per quanto riguarda le autonomie locali poiché la “revisione” del titolo V accentra i poteri nelle mani dello stato a danno delle regioni e lo fa in maniera confusa rischiando di dare vita a contenziosi tra le parti. La partecipazione popolare sarà indebolita, poiché oltre a non eleggere più direttamente il senato i cittadini dovranno raccogliere 150000 firme per presentare una legge di iniziativa popolare. Prima ne bastavano 50.000
Il governo avrà un potere molto grande che verrà ulteriormente rafforzato nella sua azione legislativa attraverso il “voto a data certa”. Si tratta di una ulteriore corsia preferenziale che si aggiunge ai decreti legge e che permette all’esecutivo di imporre alla camera di votare entro 70 giorni. Non ci sono garanzie per opposizioni parlamentari e con l’attuale legge elettorale ci sarà il rischio che alla camera un partito eletto con il 25 % dei voti potrà ottenere il 54 % dei seggi concentrando tutto il potere in poche mani. Ciò, combinato con la revisione costituzionale aumenta in maniera impressionante i poteri del governo e indebolisce l’autonomia del parlamento. Il 60 % dei nuovi deputati saranno scelti dalle segreterie dei partiti e non dai cittadini. Praticamente la sovranità del popolo espropriata e consegnata ad una minoranza parlamentare. Vengono minati così anche gli equilibri tra i poteri costituzionali poiché Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale saranno dati in mano a questa nuova maggioranza.
MANUEL VULCANO
Rifondazione Comunista – Cantiere Alternativo