La videointervista all’assessore Enzo Salvaggio ha suscitato non poche perplessità nel Movimento Popolare Dignità e lavoro nella parte in cui tratta l’argomento ex Novaceta. Pubblichiamo il commento di Mario De Luca:
Spett.le Redazione Corriere Alto Milanese
Complimenti per la nuova sede e per la “prima” videointervista. Il bravo Masperi ha cercato in ogni modo di “confessare” l’assessore Salvaggio che, ancora una volta, non ha dato risposte risolutive.
Abbiamo già detto che siamo certi della buona fede dell’assessore, e proprio per questo motivo, le dichiarazioni incomplete e spesso addirittura inesatte, dovrebbero essere corrette, magari attraverso un confronto diretto tutto volto nell’interesse dei Cittadini a cui devono essere fornite informazioni tecniche precise e definitive. Riportiamo di seguito alcuni passaggi della videointervista.
Andiamo in ordine : a precisa domanda , “Questione amianto della ex Novaceta a che punto siamo…c’è dell’amianto…”, segue una risposta che afferma, con un “certo”, la presenza dell’amianto, praticamente negata fino a qualche giorno prima, quando l’assessore si autocelebrava :” Fibre in Novaceta e Saffa, abbiamo vinto la battaglia” , e precisava : “Amianto e fibre artificiali vetrose sono state completamente rimosse dalle superfici dello stabilimento…”…” il materiale potenzialmente nocivo è ancora presente, però, sulla copertura ( di superfici più contenuta ) degli stabili di proprietà Enercell” ( Settegiorni 04.11.2016 ) . Tali dichiarazioni lasciano intendere che l’amianto è presente solo sulle coperture dei due siti industriali ( Noveceta e centrale Enercell ) e che pertanto la “battaglia è stata vinta “. Infatti non si fa mai riferimento all’amianto presente all’interno dei siti stessi. Quell’amianto, invece, molto più pericoloso poiché quasi completamente di tipo friabile !
Dietro nostre insistenze ed a seguito dell’inchiesta pubblicata su Settegiorni dell’ 11.11.2016, l’assessore è costretto a ridimensionare la propria autocelebrazione. Si passa infatti da :” abbiamo vinto la battaglia” a “ sull’amianto alla Novaceta , ottenuto un grande risultato “ , (Settegiorni del 18.11.2016 ) per poi dichiarare, finalmente, almeno una parte di verità :” La situazione dell’ex centrale termoelettrica resta critica anche perché la società a cui appartiene la struttura è in stato di fallimento e nessuno sembra disposto ad interloquire con il Comune per trovare una soluzione. “
Ciò che ci preoccupa, per la salute della gente, è quella situazione che “resta critica” e che invece, fino ad oggi si è sempre voluto sottostimare se non addirittura tacere. Ci preoccupa ancora un’altra parte della frase pronunciata dall’assessore quel “nessuno sembra disposto ad interloquire con il Comune”. Ciò non corrisponde a verità poiché è proprio l’Ufficio Ambiente e Agricoltura del Comune di Magenta che con un verbale del 13.01.2014, a firma dell’Ing. Ilaria Dameno, dichiara che il liquidatore di Enercell “ dichiara la propria disponibilità a cedere ad un valore pari a zero la centrale elettrica a qualsiasi soggetto fosse interessato all’acquisizione della stessa nonché a fornire la propria collaborazione al Comune per qualsiasi adempimento e/o riscontro che potrà svolgere in autonomia senza l’ausilio di terzi “
Dunque , da quasi tre anni , il Comune di Magenta, conosce benissimo qual è la situazione, conosce ed ha interloquito con il liquidatore. C’è da domandarsi, e poi cos’è successo ? A tale posizione dettata dal liquidatore, il Comune come ha reagito ? Cosa ha risposto ? Quali azioni, ha richiesto al liquidatore al fine di tutelare la salute pubblica ? Quali azioni di controllo ha esercitato direttamente o indirettamente su quell’area così pericolosa ?
Qualche chiarimento l’assessore dovrebbe darlo anche in merito ai costi attribuiti all’area ex Cral Novaceta, un’area, ricordiamo, sempre adibita a “verde ricreativo”. L’assessore parla infatti, nell’intervista video di CAM, di :”destinazione produttiva che oggi ha un valore di…70 / 80 euro a m2…100 euro…”. Allora ricordiamo all’assessore che, non solo è possibile espropriare per pubblica utilità: dalla relazione per la presentazione del PGT del Comune di Inveruno Pag. 38 punto 4 :
“il riuso pubblico delle aree dell’ex-Oleificio Belloli, per il quale si è vanamente atteso che pervenisse una proposta operativa da parte della proprietà, essendo l’area compresa fra quelle oggetto di P.I.I. dal Documento di Inquadramento del 2007: la sua centralità, la sua rilevanza dimensionale e l’urgenza degli interventi di bonifica hanno portato in sede di adozione all’individuazione dell’intera area per funzioni pubbliche; in accoglimento dell’osservazione presentata dalla proprietà, è stata successivamente ripristinata la previsione originaria di un’attuazione tramite Programma Integrato d’Intervento, ponendo come vincoli, la progettazione urbanistica di iniziativa pubblica, nelle forme che deciderà l’Amministrazione (concorso pubblico di progettazione, selezione per incarico) e il completamento della bonifica a carico della proprietà entro due anni a decorrere dall’entrata in vigore del P.G.T. a pena di decadenza delle previsioni edificatorie;”
ma il costo è poco più di 15 euro a m2 : A Inveruno l’esproprio dell’area Belloli, (più grande dell’area Cral Ri-Parco) quasi 2 ettari e con costruzione da demolire, ha comportato una indennizzo di circa 300.000,00 euro ! ( da OK.Notizia 29.10.2015 ) .
Dunque, sbaglia l’amministrazione di Inveruno che impone la bonifica, in tempi certi ( due anni ), alla proprietà dell’area, e ne quantifica in poco più di 15 euro al m2 il costo dell’esproprio, oppure è saggia l’amministrazione comunale di Magenta che subisce i ricatti delle proprietà “perché la società a cui appartiene la struttura è in stato di fallimento e nessuno sembra disposto ad interloquire con il Comune per trovare una soluzione. “ e si inventa , letteralmente, costi di esproprio per 100 euro al m2 ?
L’assessore dichiara ancora :…”pensiamo che su quell’area ci debba essere ancora sviluppo di tipo produttivo di …120 m2 ci deve essere una fascia che separa l’ambito produttivo dalle case….che consente la presenza del residenziale, e poi la restante parte dell’area prevede che possa essere arrivare a diventare un parco pubblico…dove l’amministrazione possa poi assegnarlo…gestirlo. “.
Assessore ci dica, per favore, e colga da parte nostra lo spirito collaborativo, quale sarebbe la fascia che separa l’ambito produttivo dalle future case, proprio quella inquinata da amianto e mai bonificata negli ultimi 90 anni ? , e qual è la restante parte destinata a diventare un parco pubblico ?
Infine, finalmente, la dichiarazione che condividiamo : “la vera trasformazione di quell’area avviene col PGT del 2009 approvato nel 2010 quando i 45.000 n2 vengono inseriti con destinazione del commerciale…contiamo di approvare a cavallo tra il 2016 / 2017….”
Finalmente, contrariamente a quanto dichiarato direttamente o tramite stampa amica (e qui mi riservo di esporre i documenti) , questa volta, l’amministrazione ci fa sapere che i famosi 45.000 m2 nel 2010 vengono inseriti con destinazione commerciale ( ed in più un vincolo di obbligo al mantenimento delle servitù ) ed invece oggi, l’assessore, parla di “presenza di residenziale”. Chiediamo, ancora una volta ( nel senso che abbiamo già chiesto ed abbiamo ricevuto solo promesse d’intervento ), all’assessore regionale Dr. Luca Del Gobbo, ex Sindaco di Magenta dal 2002 al 2012 di aiutarci a fare chiarezza su questo punto, visto che il periodo di riferimento è quello delle giunte da lui presiedute.
Restiamo a servizio dei Cittadini ed a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento.
Per MPDL : Mario De Luca
Magenta,29.11.2016