E’ ancora spaventato il pensionato di Bareggio che ha subito un tentativo di truffa l’altro giorno. Sventato grazie all’impiegato dell’ufficio postale di via Francesco Gallina che ha allertato i carabinieri. “Ancora adesso non riesco a capire cosa sia successo – ha raccontato l’uomo – Mi hanno detto che gli avevo provocato un danno con la mia auto e io non credevo alle loro parole. Ma erano così insistenti che alla fine ho ceduto”. Da Cesano Boscone, dove è stato avvicinato dai tre, l’uomo si è diretto nella sua Bareggio a ritirare ben 1.400 euro alla Posta. La somma che i tre gli avevano chiesto per porre fine alla questione in maniera amichevole, senza l’intervento dell’assicurazione.
E che ha insospettito l’impiegato. Era talmente agitato l’ottantenne da arrivare in fretta e furia all’ufficio postale e parcheggiare sul marciapiede. “Parlavano in italiano con accento del nord – aggiunge l’uomo – insomma, non davano l’impressione di essere delinquenti. C’era anche una donna che teneva in braccio un bambino”. Tutto, invece, era programmato per raggirarlo. Compresa, forse, la donna con il bimbo. Usato per intenerire le vittime inconsapevoli. Solo il pronto intervento dei carabinieri della stazione di Bareggio ha impedito che la truffa andasse a buon fine. I due uomini sono stati arrestati e con l’accusa di tentata truffa e rilasciati con obbligo di firma. La donna soltanto denunciata a piede libero proprio per la presenza del bimbo. Stratagemma usato dalla truffatrice per alleviare le sue responsabilità nel caso in cui le cose si mettessero male, come è stato. Resta lo sconforto per quanto è successo.
Ancora una volta ci troviamo in presenza di personaggi senza scrupoli che non si fanno remore e attaccano le persone deboli incutendo su di loro una pressione psicologica violenta tale da indurle a fare tutto quello che chiedono. Il pensionato bareggese vive da solo. Non è uno sprovveduto e sa come comportarsi. Ma l’azione dei malviventi è stata ferma e decisa. E’ un uomo onesto e ha sempre vissuto credendo nella buona fede della gente. Non è così per i tre truffatori che hanno tentato di raggirarlo facendogli credere che il graffio sulla sua Fiat 500 rossa lo aveva provocato lui, quando in realtà erano stati loro a piazzare quei segni. “Ringrazio i carabinieri che mi sono stati vicini e l’impiegato della Posta”, conclude.