MILANO – Chi vuole essere sicuro di trovarsi nella struttura sanitaria più indicata per sostituire un ginocchio fuori uso deve sicuramente andare a Milano, all’Istituto Ortopedico ‘Galeazzi’. Il problema più grosso è quello di trovare il parcheggio, ma c’è uno stuolo di rom che indica dove trovarlo, qual è il pertugio da percorrere per arrivare al parking. Basta tirare fuori dal portafoglio un euro con il quale si ricevono anche gli auguri di Buon Natale. Sono in tanti quelli che cercano un euro nella vasta piazza che circonda l’istituto. Oltre a quelli addetti al parcheggio c’è un ‘signore’ con un cagnolino, sempre postato all’ingresso (sabato e domenica esclusi) che augura a tutti il meglio, ma in cambio vorrebbe anche lui una monetina.
Al di là di tali aspetti della crisi latente possiamo dire che, in quindici giorni (5-20 dicembre 2016), il ginocchio della moglie è stato sostituito e, dai primi segnali registrati a posteriori (riesce già a fare le scale!) le cose sembrerebbero andate bene. Non è quindi casuale il fatto che l’Agens – l’Agenzia Sanitaria delle Regioni Italiane – abbia inserito il ‘Galeazzi’ tra le eccellenze italiane.
ACCETTAZIONE – All’entrata al ‘Galeazzi’ forniscono un ‘QR’ con il quale si può seguire l’iter dell’operazione su un tablet e vedere se tutto procede bene all’interno del labirinto dell’istituto: si può quindi sapere in tempo reale se l’intervento si è concluso positivamente e via dicendo. Dopo l’accettazione seguono una serie di esami clinici (cardiogramma, sangue, ecc.), ma la prima ‘operazione’ alla quale il paziente viene sottoposto e quello dell’identificazione visiva, attraverso la scritta con pennarello sulle gambe – un Sì e un No – che individua fisicamente l’arto che deve essere sottoposto all’intervento. Tanto per non sbagliare.
DEGENZA – Il servizio è stato ottimo: una stanza a due letti, ampia, terapie puntuali appena terminato l’intervento, la presenza costante delle brave infermiere polacche e un sistema informatico all’avanguardia con il quale, dal letto, il paziente può comunicare direttamente con l’infermiera per dire le proprie necessità.
COSTO – Insieme alla ‘Relazione alla Dimissione’ viene consegnata una notula della Regione Lombarda, nella quale si dice che l’intervento è costato 11mila euro. La ‘quietanza’ deve essere firmata dal paziente. Questa è Sanità che funziona e giustifica, in qualche modo, le tasse enormi che si pagano in Italia.