COMUNICATO STAMPA 19.12.2016
In relazione agli articoli comparsi sulla stampa negli ultimi giorni riteniamo doverosi alcuni chiarimenti : è noto che lo scorso luglio Città Metropolitana ha approvato la Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto Solter che prevede l’apertura di una nuova mega discarica di rifiuti speciali nell’ATEg11, nonostante la dichiarata contrarietà di tutto un territorio espressa da cittadini e istituzioni. Alcuni giorni dopo ha emesso un altro decreto chiamato ‘Variante non sostanziale’ riguardante la discarica attiva, da quasi 300.000 metri cubi, di cui viene prevista la chiusura come primo atto dei ripristini (Masterplan) nel nuovo progetto. Dopo le valutazioni effettuate per tutto il mese di agosto con cittadini, associazioni e amministrazioni locali, abbiamo ritenuto indispensabile opporci autonomamente mediante un ricorso al TAR Lombardia impugnando gli atti e chiedendo la sospensiva cautelare per la sola ‘variante non sostanziale’. Per gli aspetti ambientali ci siamo avvalsi della consulenza di studiosi dell’Università degli Studi di Milano (Facoltà di Agraria-DiSAA).
La richiesta di sospensiva ha ottenuto l’effetto che ci eravamo prefissati e cioè indurre Città Metropolitana ad una apertura di dialogo con i cittadini, anche su aspetti tecnici e normativi.
Il giorno 2.12.2016 si è tenuta una prima riunione presso la sede di CM in Viale Piceno 60: tre ore di discussione ampia e serrata tra noi e i vertici di tutti gli uffici preposti alle autorizzazioni. Nel verbale conclusivo sono contenute le risultanze di tale discussione, che possono essere così sintetizzate:
1) gli uffici di CM , pur nella inevitabile difesa della correttezza procedurale, hanno concordato sulla necessità di controlli approfonditi della discarica attiva (oggetto della ‘variante non sostanziale’ impugnata) prima di qualsiasi chiusura della stessa;
2) ci è stato comunicato che a novembre è avvenuta una azione ispettiva da parte del Corpo Forestale dello Stato che ha rilevato irregolarità nella gestione della discarica da parte dell’azienda Solter;
3) la Direttrice dell’Area Tutela e Valorizzazione Ambientale della Città Metropolitana ha ammesso l’inappuntabile punto di vista scientifico espresso dal nostro consulente tecnico auspicando una più stretta collaborazione tra l’Ente e l’Università configurabile con un ‘progetto pilota’ di gestione dell’area che, sperimentando le nuove metodologie scientifiche a maggiore tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo, possa essere esportato anche in altre aree simili di cui è piena l’intera Lombardia;
4) è stata ribadita la necessità di un tavolo di lavoro comune interistituzionale (Regione, Città Metropolitana, Comuni) e cittadini, più o meno associati, che possa ridiscutere le norme per renderle più cogenti ai fini della tutela ambientale e della salute, dotando in tal modo chi è deputato al rilascio delle autorizzazioni di strumenti più adeguati a questi fini.
5) abbiamo sollevato direttamente le incongruenze relative ai documenti integrativi presentati da Solter in funzione del rilascio dell’AIA, trovando consenso a tali osservazioni.Su queste basi abbiamo ritenuto utile ritirare la richiesta di sospensiva cautelare, lasciando naturalmente attivo il ricorso con le relative motivazioni. A breve ci sarà un ulteriore incontro per proseguire nel nuovo corso iniziato a cui, auspichiamo, intendano partecipare tutti i rappresentanti istituzionali che hanno dichiarato la loro contrarietà al progetto. Noi abbiamo solo cercato di aprire la strada, ma intendiamo comunque rimanerne attivi protagonisti. Oggi più che mai ci si chiede cosa possono fare i cittadini per poter programmare il loro futuro intervenendo nei processi decisionali, per garantire a se stessi e alle generazioni future una
migliore qualità di vita in virtù di un ambiente più sano. L’esperienza della battaglia contro la cava/discarica di Casorezzo dimostra che la strada è indubbiamente difficile, ma praticabile