Confesso di essere stata attratta da questo titolo del già (da me) apprezzato Garcìa Marquez, in quanto come lui, non amo fare discorsi pubblici. Ma poi lui li fece, in occasione del Nobel per la Letteratura, che vinse nel 1972 (libro edito nel 2011). Apparentemente in contrasto con un altro suo testo – quest’altro un romanzo – “Vivere per raccontarla”, il saggio “Non sono venuto a fare discorsi“, racchiude appunto tutto il suo monologo che tenne il giorno del ritiro del prestigioso premio. ‘Gabo’ (per gli amici), rappresenta appieno la categoria degli scrittori latino-americani suoi contemporanei e non solo. È un portatore sano della sua cultura popolare. In questo libro racchiude i punti fondamentali del suo pensiero, su politica, modo di essere latino in contrapposizione a quello europeo/occidentale, la sua visione del mondo e della religione. Caotico e colorato come le sue origini, travolge e arricchisce.
“Avevo due propositi nella vita: non vincere mai un premio e non fare mai un discorso in pubblico“.
È proprio vero che la vita a volte ha in serbo delle sorprese!..