GALLARATE – Andrea Buffoni, già sindaco socialista di Gallarate (1975-1983) con l’alter ego politico, quel Edoardo Guenzani, democristiano, che è stato sindaco della città fino a pochi mesi fa, sono tra i protagonisti del volume ‘Ricordare con gli occhi della mente’ (Pietro Macchione, editore, 2016), nel quale è raccolta l’esperienza politica del sindaco socialista, con un ‘amarcord’ di quella del nonno-sindaco Francesco (1881-1951), che seguì il medesimo itinerario del novarese Ezio Maria Gray, ma su sponde diametralmente opposte.
A pag. 156 del libro si raccontano i motivi che portarono alla realizzazione – in occasione del 35° anniversario della Liberazione – di un monumento alla Resistenza, opera di Arnaldo Pomodoro.
“Una colonna di bronzo, spezzata a disvelare all’interno la corrosione morale della dittatura, alta cinque metri, poggiata su movimento d’acqua, permanente simbologia e trasfigurazione artistica della vittoria della libertà e della forza purificatrice dei suoi ideali dal titolo Movimento di crollo”.
L’opera collocata nel centralissimo Largo gallaratese, dedicato al Martire della Resistenza, capitano Guido Camussi, fucilato in Valstrona dai nazi fascisti, fu inaugurata dalla figlia in una solenne cerimonia (1980) alla quale partecipò il senatore a vita Leo Valiani.
Una vicenda, quella della fucilazione del Camussi, che si inserisce in quello che è passato alla storia come il ‘Rastrellamento di Forno di Valstrona” del 9 maggio 1944, quando un rastrellamento della ‘Tagliamento’ si rese responsabile di una serie di orribili eccidi in luoghi diversi: Forno, Chesio, Strona. In quest’ultima località fu ucciso il capitano Guido Camussi insieme ai suoi tre compagni.
FOTO Il partigiano combattente Mario Erigoni accanto al monumento che ricorda i 14 Caduti di Megolo (territorio di Pieve Vergonte), combattimento al quale partecipò in prima persona. Foto tratta dal volume ‘Su quella che fu la Resistenza – Partigiani e Patrioti’ di G. Leoni e A. Maiocchi, 2014