TURBIGO. Sono stati circa 40 milioni gli emigranti che, dal 1861 al 1915, hanno lasciato l’Italia per migliorare le loro condizioni di vita. Dal Mandamento di Cuggiono (di cui faceva parte anche Turbigo) partirono in tanti, alcuni ce l’hanno fatta e sono rimasti là (ma poi ritornano, magari qualche generazione dopo), altri sono morti in miniera (1), in pochi hanno fatto il gruzzoletto e sono ritornati in paese per costruirsi la casa. Allora, l’economia americana era in una fase di grande espansione industriale e, per chi veniva da un’economia agricola come la nostra – dove si rimaneva ad aspettare che il fagiolo maturasse – era un miraggio. Molti dei nostri connazionali che partirono non sapevano neanche scrivere e non si può dire che l’America abbia loro aperto le braccia, nonostante avesse bisogno di mano d’opera a basso costo. Ellis Island è rimasta lì a documentarlo. Recentemente abbiamo ricevuto due segnalazioni da immigrati italiani, per dire che i legami affettivi con il paese d’origine rimangono:
TONI CARROLL nata a St. Louis il 20 maggio 1927, era figlia della turbighese Enrichetta Colombo, abitante in paese nei primi decenni del Novecento, la quale emigrò, nel 1923, a Castle Gate per raggiungere il marito, il minatore Antonio Garegnani che l’anno dopo morì. Si risposò con un certo Iadreschi ed ebbe due gemelli, uno dei quali è la famosa cantante. Di questa vicenda, che abbiamo pubblicizzato su Facebook – per andare alla ricerca dei cugini turbighesi – abbiamo ricevuto diverse segnalazioni tra cui l’ultima è la seguente:
“Salve, ho letto un articolo scritto da Ernesto Milani nel quale si cercavano informazioni su una famiglia, Sono in possesso di circa 200 cartoline mandate da una certa Enrichetta Colombo, madre della signora che abita a New York e che cerca informazioni sulla sua famiglia. Sono tutte spedite intorno ai primi del Novecento e fino al 1925. Si capisce che erano di Cantù (Como) e che avevano una drogheria! Se foste interessati a visionarle per accertare se è lei vi lascio il mio riferimento sperando di essere stato utile nella vostra ricerca.”
BRANDON RODNEY. “I recently came across your article on the connections with Buscate and Herrin. My family came from Buscate and settled in Herrin. I was wondering if there is a way to obtain Italian military records. I would like to get military records for my great grandfather who served in the Italian military during World War 1. Grazie!”
Questo signore (che scrive ‘grazie’ alla fine per farci intendere che sa leggere ancora l’italiano) vorrebbe la medaglia che spetta al nonno (buscatese) per aver partecipato alla prima guerra mondiale. E’ possibile, basta il nome, cognome e data di nascita, e noi lo abbiamo indirizzato sulla strada giusta.
C’è tutto un mondo sconosciuto che fa capo ai nostri paesi e, per quanto ci riguarda, passiamo il tempo libero a riscoprirlo. Facendo passare vecchie fotocopie, pazientemente conservate, abbiamo trovato:
GIUSEPPE E ROSETTA PARINI (1416 Francis ST Crockett – California). ‘Il Segno’ – giornalino della parrocchia, fondato dal parroco don Lino Beretta al tempo del suo insediamento (1960) – veniva spedito anche all’estero. Da Crockett, il 5 marzo 1962, Giuseppe e Rosetta Parini, scrivevano al parroco: “Non saprei come ringraziarla. Dopo 46 anni che siamo in America è la prima volta che teniamo fra le nostre mani un giornaletto della parrocchia del nostro bel paese di Turbigo (…) Con molto piacere desidererei abbonarmi”.
EGILDO E CAROLINA BRAGA, superstiti dell’affondamento della ‘Empress of Ireland’ che si inabissò nelle acque del fiume San Lorenzo nella notte tra il 28-29 mggio 1914, ma dove perse la vita il loro figlio Rino. Su qusto tragico evento la Biblioteca Civica organizzò una serata il 10 aprile 2014.
E tanti altri sono i turbighesi che è bello ritrovare in giro per il mondo per dire loro che in paese c’è sempre qualcuno che li aspetta …
NOTE
1 – DAWSON, New Messico, 22 ottobre 1913. Un’esplosione di gas nella miniera numero 2 dello Stag Canyon uccide 263 minatori. Tra loro i turbighesi: FRANCESCO MERLOTTI, emigrato nel 1902; GIOVANNI CAVAIANI, emigrato nel 1906; EGILDO PORETTI, emigrato nel 1906. Dieci anni dopo, nel 1923, sempre nella stessa dannata miniera un incendio provocò la morte di 123 minatori tra cui due dei nostri, Antonio e Alessandro Zanoni.
FOTO Emigranti in Argentina dell’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso. La prima a sinistra è una Marcoli. Furono parecchi, a quel tempo, i turbighesi che lasciarono il paese per l’America del Sud (foto Erminio Motta)