Franco Tosi è il sinonimo di Legnano, gli uomini della RSU l’hanno ripetuto parecchie volte durante la conferenza stampa. “Non riesco a capacitarmi, è impensabile spostare la produzione da un’altra parte che senso ha” mi sottolinea scuotendo il capo, Maurizio Buson della RSU.
La Fiom/Cgil venerdì scorso ha indetto una conferenza sulla reale possibilità che venga abbandonata l’area della Franco Tosi, per spostare la fabbrica a Burago Molgora, in Brianza.
I rappresentanti sindacali, Massimiliano Preti, Renato Esmeraldi e Mirco Rota, della Fiom/Cgil assieme a Diego Colombo e Maurizio Buson della RSU F. Tosi, hanno voluto incontrare la stampa, sulle dichiarazioni di Presezzi sul futuro dell’azienda legnanese.
Bruno Presezzi, secondo Fiom, resterebbe a Legnano se, il M.I.S.E. venisse incontro a risollevare la Franco Tosi, con un contributo di 20 milioni di Euro.
Viene rimarcato dai Sindacati e Rsu su un documento datato 18 maggio 2015, un ipotesi d’accordo con la società BBP Srl facente capo a Presezzi, nell’articolo 3 si legge: “La Società BBP Srl conferma il ruolo strategico del rilancio dell’attività aziendale nella sede storica di Legnano che intende mantenere quale polo produttivo di riferimento della società anche dopo il primo quinquennio in attuazione del piano industriale presentato dall’azienda”.
Mirco Rota ribadisce: “guardando tutta la documentazione a nostra disposizione, troviamo la volontà dell’acquirente di far rimanere il sito produttivo a Legnano, sicuramente per i primi 5 anni dall’acquisizione, ma una traccia di una richiesta di contributi a fondo perso non c’è ne, ufficialmente nessuno ne ha mai parlato – continua affermando – non accetteremo mai di andare a Burago, contatteremo tutti quelli che hanno firmato accordi e faremo di tutto perché la Franco Tosi resti a Legnano”.