VERBANIA – TURBIGO. Non capita spesso di aver voglia di ricordare una persona che lascia questo mondo alla veneranda età di 91 anni, a casa sua, in una bella città in riva al lago Maggiore. A noi questa mattina è venuta la voglia – siamo intenti a mandare all’ecocentro la montagna di carte che abbiamo raccolto nella vita passata – perché ci è capitato in mano un fascicoletto ‘I Libri del Lago Maggiore’ allegato ad un invito che la ‘Società dei Verbanisti’ ci aveva inviato nel maggio 1983 (qui riprodotto).
Carlo Alberti è morto qualche mese fa. Il suo negozio, all’angolo tra corso Garibaldi e piazza San Vittore, era una miniera per l’intero bacino italo-svizzero del Lago Maggiore, ma si trovavano ‘pezzi’ riguardanti anche il nostro Ticino-Naviglio che da lago prendono vita. A lui si deve la costituzione, condotta insieme a Pierangelo Frigerio, Pier Giacomo Pisoni, Claudio Mariani, della Società dei Verbanisti che, con la rivista ‘Verbanus’ è diventata un punto di riferimento dell’intero ambito.
Anche a Turbigo, a quel tempo (1978), era nata la ‘Società Storica turbighese’ che, con la rivista ‘Contrade Nostre’, si era lanciata nell’esplorazione della vita passata dei paesi dell’antica pieve di Dairago. Esperienze comuni di un bisogno di identità che Carlo Alberti aveva ampliato finanziando un premio per tesi di laurea di storia locale, al fine di incentivare giovani ricercatori. Un’idea che era arrivata anche nel territorio del Castanese, ma che si è subito arenata.