Alessandra Branca la conosciamo da anni, giornalista, amante della cultura, alle volte (sempre) ferma sulle sue idee. Ma ieri sera qualcosa non gli deve essere andato giù, un post suo, su Facebook, con tono duro lo dimostra. Parte cosi: “a Magenta decidono i 18enni, o una porzione di essi; per cui al Teatro Lirico alle ore 10:45 tutti fuori, la signora Melandri di gran carriera, perché, annuncia dal microfono il Sindaco, i “giovani” hanno espresso il desiderio di “discuterne un po’ più liberamente” (ma non al bar, nel Teatro Lirico!)“.
Noi non c’eravamo, ma all’Alessandra ha dato fastidio che verso le 22.45 il Sindaco, congedando Lea Melandri, sembra che abbia chiesto ai presenti (ADULTI) di lasciare sala del Lirico per lasciare proseguire l’approfondimento ai soli giovani.
La cosa non è stata gradita a Alessandra ha ribadito nel post: “ehi… appartengo (purtroppo o per fortuna? secondo me per sfortuna! 😉 ) a generazioni ove tutto quello era GIÀ TERMINATO!!! anzi… siamo proprio noi, gli sfigati, i figli degli Anni 80… ed avrei voluto appunto chiedere (ma contavo su interventi da parte vostra) qualcosa sul per come secondo lei… etc etc (per esempio; ma io preferisco ascoltare gli altri, di solito; son poche le occasioni…)“.
Si sa, anche i filosofi, gli uomini di cultura alla fine sono fragili come tutti e sembra che Lea Melandri non era al top della sua forma, ma aveva voluto lo stesso partecipare all’evento. Forse alle 22.45 era solo stanca?
Ma esattamente dopo una ventina di minuti, in quello che purtoppo è diventato il giornale più letto da Sindaci, Giornalisti, Filosofi e Uomini di Cultura è arrivata la risposta del Sindaco Invernizzi.
Il suo Post, diretto a Alessandra, recita: “Cara Alessandra, francamente non ho capito la polemica e sono molto deluso di te. I filosofi a una certa ora finiscono ed è, oltretutto, nostra cura riaccompagnarli. Mettere un’ora di chiusura è giocare su 5 minuti in più o in meno. Quanto poi al fatto che decidono i diciottenni, beh, loro chiedono correttamente (ma non sono diciottenni), poi decidiamo noi e, per essere chiari, sono rimasti anche gli adulti, perchè loro l’hanno chiesto, ma mica solo per loro. Ultima annotazione, Lea Melandri mi ha chiesto di dirle quando mancavano 5 minuti al tempo previsto per la lezione per non sforare troppo: nella tua attenzione, ti sei dimenticata quando ha detto che aveva rischiato di non venire per la febbre ed era chiarissimo che non stava bene (l’ha detto più volte) altrimenti sarebbe rimasta anche per la seconda parte . Vorrei invece io sottolineare come stia sempre più montando un gusto e una predisposizione per la polemica che francamente mi lascia sempre più perplesso: urlare su facebook è diventato per molti il divertimento preferito: pensavo non lo fosse per te e invece…pazienza. Certo, a volte vien proprio voglia di piantare tutto. Ti saluto“.
Francesco Maria Bienati, il nostro Direttore dice: “mi spiace molto vedere persone di elevata cultura, come la Branca e Invernizzi, fare riflessioni cosi “accese” su Facebook – sottolinea – tutte le volte che vedo persone, cosi importanti, usare i “social” per le loro rimostranze, penso, siamo alla fine. Alessandra, da te mi sarei aspettato un signor articolo sulla serata!“