Velocizzare i tempi nei fenomeni acuti e consentire ai pazienti di ricevere le migliori prestazioni. Sono questi gli obiettivi del teleconsulto che, grazie alla tecnologia ‘intouch’ permette di far dialogare professionisti che si trovano a chilometri di distanza. Questa mattina, all’ospedale Fornaroli di Magenta, è stato presentato il robot posizionato nei pronto soccorso che consente di collegarsi direttamente con la stroke unit a Legnano. E’ stato simulato il caso di una ragazza di 28 anni che si è presentata in pronto soccorso a Magenta con determinati sintomi. E’ partito così il teleconsulto tra il dottor Massimo Dello Russo, responsabile del pronto soccorso a Magenta e la collega a Legnano.
La paziente presentava una emiparesi destra e un disturbo della parola. A Magenta è stata eseguita la tac, oltre gli esami ematochimici che la dottoressa potrà visualizzare sul suo monitor. Avviene così uno scambio di informazioni fondamentale. La dottoressa può chiedere informazioni alla paziente dando così vita ad una sorta di visita a distanza, al termine del quale, il medico da il via alla trombolisi. “Questo è un lavoro complesso che conosce specificità di equipe diverse – ha detto il dottor Massimo Dello Russo, direttore generale della AST Ovest Milanese – l’ospedale di riferimento per l’emergenza urgenza è Magenta. Sull’ictus il tempo di inizio delle terapie è determinante ed è per questo che costruiamo una rete per l’ictus nei nostri ospedali fondamentale in relazione con la stroke unit a Legnano”. Il dispositivo per la telemedicina è certificato alla la trasmissione delle immagini per la formazione di diagnosi. Consentendo così al paziente un trattamento tempestivo della sua patologia. I dispositivo ha la valenza di una visita medica. Vale il referto fatto sulla visita a distanza, quindi è come se lo specialista fosse davanti al paziente.
“Partiamo con l’ictus e stiamo valutando ulteriori utilizzi – ha detto il direttore sanitario Giuseppe De Filippis – tutti i pazienti hanno necessità e diritto di avere il miglior trattamento possibile. Con questo dispositivo riusciamo a garantire lo stesso trattamento a tutti i pazienti”. Come ha spiegato la dottoressa patrizia Perrone, direttore del dipartimento di Neuroscienze ASST Ovest Milanese, l’ictus ischemico è un danno cerebrale dovuto alla chiusura di un vaso di un’arteria cerebrale. L’arteria cerebrale si può chiudere per arteriosclerosi o per un’embolia. Perché dal cuore o da un’arteria del collo si stacca un embolo che va a chiudere un’arteria cerebrale.
La terapia tempo dipendente per l’ictus è farmacologica endovenosa con un farmaco trombolitico che ha lo scopo di salvare il cervello. Tale farmaco, spiega la dottoressa, è tempo dipendente e può essere fatto entro un determinato intervallo di tempo. I danni dell’ictus sono importanti. Il 75% dei pazienti ne esce con un danno per tuta la vita. L’efficacia della trombolisi è di una autonomia completa nel 65 % dei pazienti. Da qui il ruolo fondamentale del teleconsulto in grado di ridurre drasticamente i tempi.