Riceviamo e Pubblichiamo
In merito al recente comunicato firmato da Roberto Cenati di ANPI provinciale di Milano, il Comune di Turbigo specifica che le sale di proprietà comunale (sala vetrate, Iris, Auditorium, Colonia…) possono essere affittate liberamente da tutti, cittadini, gruppi politici e associazioni, pagando un canone previsto dal bilancio comunale. Il Comune, nel rispetto della legalità, garantisce pari “dignità sociale” e uguaglianza a tutti “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche” proprio come previsto dalla nostra Costituzione Italiana all’articolo 3.
Si specifica che il gruppo Casa Pound ha inoltrato una richiesta per la disponibilità di sala vetrate PRIMA (protocollo n. 1218 del 2 febbraio 2017) di quanto abbia fatto Anpi per la sala Iris.
Roberto Cenati dovrebbe informarsi prima di esternare delle insinuazioni che non corrispondono ai fatti. La sua presunta illazione che il Comune avesse partecipato ad orchestrare una provocazione nei confronti di Anpi è palesemente smentita dai fatti. La sala Iris prenotata da un consigliere comunale del gruppo Turbigo da Vivere con protocollo n. 1246 del 2 febbraio 2017 (successivo al precedente sopra riportato) non menziona, tra l’altro, la partecipazione di Anpi, che viene comunicata al Comune solo molto dopo in data 10 febbraio 2017.
Auspichiamo che a fronte di questo goffo errore e sgradevole provocazione Roberto Cenati-Anpi porga delle scuse pubbliche al Comune di Turbigo, che opera in modo leale a difesa della libertà di tutti indipendentemente dalle opinioni politiche. Le sale comunali sono disponibili a TUTTI i cittadini e gruppi/associazioni riconosciuti legalmente. Se Anpi la vuole prenotare, lo può fare in massima libertà, così come lo possono fare tutti gli altri. Questo è il vero principio della democrazia.
Si esprime preoccupazione per l’ingerenza di Anpi nell’organizzazione dell’attività comunale e per la palese mancanza di democrazia sottolineata nella parole di Cenati-Anpi che intende tappare la bocca a tutti coloro che non concordano con lui.