Un attimo di riflessione, sono passati 25 lunghi e intensi anni, i ricordi viaggiano e di colpo capisci! Scrivi con una lacrima che ti scende sul viso: “sei Cris la bambina che volevo adottare? Quella piena di lentiggini che viveva a Valona nel quartiere di ujë të ftohtë (Acqua Fredda)”.
Una semplice risposta: “Si sono io, ti ricordi di me?”.La mia risposta piena di emozione e anche di felicità e stata: “come posso dimenticarti!”.
Ma andiamo per gradi, nel 1992 c’era la guerra in Somalia, mia figlia aveva un anno, bellissima, sempre con un bel sorriso sul viso, muoveva i primi passi, sana come un pesce. Quando la tenevo in braccio e in televisione scorrevano le immagini di povertà nel mondo, pensavo come fosse stata fortunata. La televisione ci bombardava inoltre di immagini della guerra in Somalia, laggiù c’erano i nostri soldati, dovevo fare qualcosa.
La voce in testa picchiava e diceva vai la anche tu, fai qualcosa per questi bimbi che sono meno fortunati dei nostri (allora da noi non c’era la crisi).
A quel tempo non c’erano le mail, con molta fatica riuscii a contattatare l’UNCHR e con le capacità professionali che avevo fui preso come personale civile di supporto alle popolazione. Il lavoro da fare era portare camion carichi di aiuti umanitari in quelle zone della Somalia che erano in emergenza alimentare.
Contratto di 3 mesi, pagato dall’Onu. Mancava la firma e nel giro di un mese sarei partito. Ne parlai con un amico che mi disse: “é un esperienza che voglio fare anch’io, cambia paese, non uno che c’è la guerra e vengo anch’io”. Ci ragionai su, presi la decisione e, dissi di si!Le Madri Canossiane di Cuggiono stavano cercando, per la Caritas Ambrosiana, persone che partecipassero all’Operazione “Volo d’Aquila” che si svolgeva in Albania, missione realizzata con il supporto degli Scout dell’Agesci.Nel viaggio non eravamo soli, c’erano alcuni miei compaesani di Malvaglio, Stefano Bossi, c’erano dei ragazzi di Marcallo e Corbetta e il mio amico di Cuggiono.
Alcuni di quei “ragazzi” erano: il Senatore Massimo Garavaglia (Sgara) e sua moglie Marina Roma, il Leader del Gruppo dei Gamba de Legn, Giovanni Parini (Jopa) e il fotografo marcallese Roberto Valenti. Il nostro compito a Valona era ripristinare delle scuole fatiscenti e il vicino orfanotrofio situati appunto nel quartiere di ujë të ftohtë. Lavori di imbiancatura, muratura e idraulica
Arrivati la non perdemmo nemmeno un minuto, partimmo immediatamente a lavorare. La cosa che ci colpì fin da subito furono i bambini. Tanti, vestiti male, si diciamocelo anche belli sporchi come lo eravamo noi nati negli anni 60 alla loro età. Tra loro mi colpì una bambina, faccia da furba, le lentiggini gli ricoprivano il viso, i capelli sempre con la coda, uno stupendo sorriso.
Cris, aveva 10 anni e, per i giorni che restai a Valona, fu il mio fedele “assistente” ai lavori, sempre con me, lei seguendomi intanto imparava l’italiano, e io avendola sempre vicina gli facevo da padre adottivo. “Questa bambina, cosi furba, se resta qui che futuro avrà?” questo pensiero mi occupava la mente, tanto che arrivai a chiedere ai suoi genitori se me l’avessero affidata per portarla in Italia a studiare, sarei riuscito a dargli una cultura più ampia. Purtoppo ci furono problemi e non ci riuscii.
Ma non l’ho mai dimenticata, mi sono chiesto un milione di volte che fine aveva fatto. Nel 1997, durante la rivolta delle finanziarie, tornai in Albania, feci un salto a ujë të ftohtë, la cercai ma niente. Non ebbi più notizie fino a Lunedì, quando, su Facebook è arrivato il messaggio di Cris.
Ci siamo incontrati oggi per un caffè, abita da 10 anni a Vittuone e lavora presso il Saturn al Destriero. Sposata con un italiano ha avuto 2 figli, Si è laureata in Albania in matematica e fisica. Avevo intuito che Cris era speciale. Anche senza di me è riuscita a realizzare il suo sogno di bambina, vivere in Italia. Ogni tanto la vita ti riserva delle piacevoli sorprese.
Una Bella Storia!
PS. Il giorno della partenza dall’Albania, Cris arrivo con un pacchettino. Non voleva far vedere agli altri che mi stava facendo un regalo e mi disse: “per favore aprilo in Italia”. Se ne andò tra le lacrime, fuggi letteralmente via. Apri il pacchettino fatto con fogli di giornale e al suo interno trovai due pesche. 1992/2017, 25 anni dopo, conservo ancora i due noccioli.
Ben Ritrovata Cris! Non ti ho mai dimenticata!