TURBIGO – Non ce l’ha fatta ad uscire dal tunnel della malattia. Come il suo coscritto Gianangelo Colombo, che ci ha lasciati qualche giorno fa, anche Alessandro Bonetti (58 anni) si è sempre impegnato nel sociale. Presidente del Gruppo Bocciofilo ‘Casa del Giovane’, storica presenza del palazzo che don Lino Beretta volle per i ragazzi turbighesi, dieci anni fa aveva festeggiato il 40° di fondazione con una pubblicazione nella quale aveva scritto:
“Sono trascorsi 40 anni da quando un gruppo di appassionati dello sport delle bocce, capitanati da Mario Varini e da don Lino Beretta, fondò la Bocciofila ‘Casa del Giovane’.
Nel 1967 si giocava su tre campi all’aperto, sempre molto frequentati e vi era una sana rivalità con le altre due società (Bellaria e Turbighese) non più in attività.
Nel 1975 grazie alla Parrocchia, al buon cuore dei Turbighesi, ma anche all’instancabile lavoro di molti soci, veniva inaugurato il nuovo bocciodromo, tuttora esistente, attuale sede della nostra società (…)
Io, poco più che adolescente, venni attratto e affascinato da questo sport che richiede: abilità tecnica, colpo d’occhio e una naturale predisposizione. Ho iniziato come allievo per poi giungere fino alla serie A; contemporaneamente sono entrato nel Consiglio della società, prima come consigliere, poi come segretario e, infine, sono stato eletto presidente nel 1993 succedendo a quel ‘piccolo’ grande uomo che era Mario Varini. Durante tutti questi anni ne è passata di acqua sotto i ponti. Molti giocatori, soci e amici non sono purtroppo più con noi, ma il loro ricordo è sempre vivo”.
Come sarà il tuo, ciao Sandro