Continua la storia delle Vie turbighesi. Delle tre Vie trattate, la Via Enrico Fermi conduce a una necropoli romana cristianizzata dalla chiesetta longobarda di San Pietro (identica a Santa Maria in Binda), già documentatane XIII secolo e della quale si è persa la memoria, ma probabilmente si trovava nell’area oggi occupata da Villa Seratoni.
52 – ERBA, famglia nobile (Via) – 1985
Collega la Via De Cristoforis con la Via Doria e fu denominata con delibera n. 68 nel Consiglio Comunale del 29 settembre 1985, un periodo – come abbiamo già avuto modo di scrivere – durante il quale avvenne l’urbanizzazione del Belvedere, occasione che diede motivo di riscoprire le antiche famiglie nobili che ebbero la signoria e grandi proprietà nel territorio turbighese. Il cognome Erba si ricollega necessariamente a quello degli Odescalchi di cui Giorgio Erba (fine XIII secolo) di Como fu capostipite di uno dei rami in cui si divise questa illustre famiglia.
53 – EUROPA Via e Vicolo privato – 1971
Collega la via Libertà con Via Alzaia Naviglio e fu denominata con delibera del Consiglio Comunale del 28 settembre 1971, anche se si tratta di un tratturo antico. Nel primo decennio del XXI secolo la Via è stata interessata da un forte fenomeno di urbanizzazione e, qualche anno prima, allo sbocco di Via Europa in Via Libertà, c’era stato l’insediamento delle Case Aler.
54 – FALCONE E BORSELLINO (Via)
Il tratto stradale tra la Via E. Villoresi e la nuova rotatoria è stato denominato con delibera della Giunta comunale n. 110 del 21 luglio 2015.
55 – FERMI Enrico (Via) – 1971
Collega la Via Milano a Via Nosate. Costeggia il canale Industriale fino al territorio del Ponte di Castano. Fu denominata dal Consiglio Comunale con delibera 120 del 28 settembre 1971. La costruzione delle Case ‘Gianella’ negli anni Cinquanta del secolo scorso spinse in avanti la Via fino a interessare anche la Ticinera (un tempo territorio di Castano) che oggi comprende la zona industriale del paese. Diversamente dall’altro Premio Nobel per la fisica, Guglielmo Marconi, ‘fascista in tutti i sensi’, al quale Turbigo ha dedicato un’altra Via, Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica nel 1938, non fu d’accordo con la nuova politica imboccata dall’Italia (leggi razziali, la moglie era ebrea) e colse l’occasione – una volta ritirato il premio a Stoccolma – per ‘fuggire’ negli Usa dove lavorò alla realizzazione della prima bomba atomica.
Nei pressi dell’intersezione di questa arteria con la Via per Nosate c’era l’antica chiesetta di San Pietro, più o meno dov’è oggi la Villa Seratoni, nell’area della quale fu scoperta – ai tempi della costruzione – una necropoli con tombe a camera – documentata da padre Virginio Martinoni, sui coppi della quale c’era ‘stampato’ un sole splendente.
Buona parte dell’attuale Via Fermi delimita la zona industriale del paese (adiacente a quella incentrata su Via Dante) dov’erano impiantate parecchie concerie (delle quali sono rimasti gli scheletri) e dove, più recentemente, ha trovato spazio una grande tintoria proveniente da Busto Arsizio.
Negli Anni Sessanta del secolo scorso – di fronte alla centrale idrolettrica Gugliemo Castelli – furono innalzati diversi edifici popolari ( ‘I Cà dal Gianella’), in un appartamento dei quali visse anche la scrittrice Laura Pariana: “Laura scrive circondata dall’acqua, abita in una casa con i vetri colorati e le pareti affrescate da lei con le finestre aperte su una strada da dove si vede il Naviglio che scorre” (A. Fiori, L’Unità, 28 ottobre 1996).
FOTO L’inizio della Via Enrico Fermi negli anni Cinquanta del secolo scorso. Si riconosce la stazione elettrica che distribuiva l’energia prodotta dalla centrale idroelettrica Guglielmo Castelli, entrata in servizio all’inizio del Novecento.