TURBIGO – Oggi, mercoledì 22 marzo 2017, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale, i funerali dell’architetto-archeologo Angelo Vittorio Mira Bonomi. Circa vent’anni fa, in occasione dei suoi settant’anni, pubblicammo su ‘Città Oggi’ una lunga intervista, qui sotto ripubblicata in parte:
“Nato a Turbigo, in Via Adua il 24 giugno 1930, giorno di San Giovanni, da Clementina figlia di Giulia della famiglia dei Motta, moglie del pittore Angelo Marelli e da Luigi Mira di stirpe turbighese nelle case della ‘Filatura Valle Ticino’, dove il padre condusse lunga attività alle dipendenze del senatore Treccani degli Alfieri, illustre mecenate, passò l’infanzia con il suo maestro d’arte e di vita l’artista Carlo Bonomi alla ‘Selvaggia’, eremo di cultura e di forti insegnamenti nel concetto rinascimentale “Salvatico è chi si salva”.
I primi studi nel collegio salesiano di Novara e a Re in Val Vigezzo consolidarono il carattere e gli ideali. Giovanissimo partecipò – sempre in Val Vigezzo – alle operazioni contro le forze straniere e governative che contraccavano le posizioni di resistenza delle divisioni partigiane che, nel settembre del 1944, occuparono la città di Domo (Domodossola) costituendo la prima Giunta provvisoria di governo dell’Ossola liberata.
ARCHITETTO – Terminò il liceo alla scuola pubblica di Busto Arsizio e, nel 1949, si iscrisse alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove maturò gli insegnamenti di illustri docenti quali il Portalupi, Gio Ponti, Annoni allievo di Boito, Crema Soprintendente ai Munumenti della Lombardia e architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo, Gazzola Soprintendente ai Monumenti del Veneto, professionisti conclamati per arditi progetti (ricordiamo la proposta italiana del Gazzola per sollevare il grandioso tempio rupestre di Abu Simbel in Egitto, con martinetti idraulici in occasione della costruzione della diga di Asuan).
Laureato e abilitato ai pieni voti (100/100), continuò la sua professione che aveva già iniziato prima ancora di terminare gli studi accademici, con opere pubbliche (il palazzo comunale di Turbigo 1964-68) e private (la Villa Merlo a Massino Visconti, unica al mondo per la sua ardita architettura strutturale sul bacino imbrifero del Lago Maggiore), con l’educazione appresa e la tenacia per la libertà espressiva (…).
ARCHEOLOGO – Archeologo di chiara fama acquisita in anni di ricerca, apprezzato “non solo com teorico, ma come studioso ricco di esperienza pratica” ha affondato la vanga nel nostro sottosuolo per conto dello stimato prof. Emerito Mario Mirabella Roberti, Soprintendente Archeologico della Lombardia, per risolvere questioni relative alla Protostoria della Lombardia Ocidentale, ricerche culminate con la scoperta – nel 1976 – del grande insediamento della facies culturale della Malpensa dell’Età del Bronzo Finale (XII-IX secolo a. C. ) reso noto dallo scopritore al mondo scientifico nel IX Congresso Internaziuonale di Preistoria e Protostoria a Nizza nel settembre 1976.
Ancora recentemente, nel 1996, in una complessa indagine per conto del dottor Federico Longobardi, Procuratore della Repubblica di Montepulciano, il Nostro ha individuato il mausoleo-santuario del Re Porsenna di Chiusi, in Val di Chiana a Sarteano (VI sec. a. C.), sacro monumento della cosmologia etrusca”.
Nella fase ultima della sua vita ha raccolto le sue memorie in una serie di libretti dei quali pubblichiamo le copertine