Riceviamo e Pubblichiamo
Un viaggio che parte dal cuore della città, per arrivare a tutti i Magentini. Ha scelto Casa Giacobbe come luogo in cui presentarsi alla comunità cittadina la Lista Civica “La Città con Marco Invernizzi”, che ieri sera – 22 marzo 2017 – ha tenuto il primo incontro ufficiale con la stampa e i cittadini. In una sala affollatissima, La Lista Civica – che sosterrà la candidatura del sindaco uscente a un secondo mandato in coalizione con il Partito Democratico – ha illustrato il senso del proprio progetto, svelato il proprio simbolo elettorale, ascoltato e dialogato con i cittadini intervenuti. Una serata di idee, di volti e di confronto.
Parole forti e sentite quelle rivolte da Marco Invernizzi nel suo saluto iniziale: “Vi ringrazio per esser qui così numerosi. La città è soprattutto sentimento”. “Siamo qui per ascoltare e raccogliere le voci di Magenta – ha detto Rossella Bartolucci, che ha moderato l’incontro –. Perché la complementarietà è il nostro principio”. Un vero excursus storico-filofosico, dalla pòlis a Norberto Bobbio, sul senso della serata l’intervento di Sergio Chiodini, che ha messo a fuoco quelle che sono parole chiave per la Lista Civica: “Bene comune. L’essere al servizio della res publica. Identità. Centrosinistra, la strada che unisce il riformismo laico e il cattolicesimo sociale. Serve coinvolgimento e non rottamazione”.
Momento cruciale della serata: Daniela Parmigiani svela il logo della lista. Un simbolo che vede fluire potente – attorno alla piazza, luogo di incontro e scambio tra i cittadini, e l’ecclesia, luogo della partecipazione – l’energia del nome di Marco Invernizzi. La parola poi a Rocco Canale: “Sostengo Marco non solo per i suoi valori, in cui mi riconosco, ma per i progetti, per lo stile con cui ha governato Magenta. Perché una lista civica? Perché ci vuole uno spazio d’incontro dei cittadini, per sostenere una politica di alto profilo. Una lista civica responsabilizza i cittadini, li richiama a una presa di responsabilità diretta nei confronti della città”.
Il dibattito si accende quindi spontaneo, tra proposte di nuove serate filosofiche, riflessioni su scuola, lavoro e salute, sull’importanza della presenza dei soggetti direttamente coinvolti all’interno dei progetti di welfare; e domande dirette allo stesso Invernizzi.
Domande che Invernizzi raccoglie e riprende all’interno dell’intervento che chiude la serata. Andando nel dettaglio ma al contempo volando alto: nel suo stile. “Perché siamo qui stasera? Qui stasera c’è la città. Ci sono donne, giovani, adulti, anziani. Ci sono, ci siamo, per una scelta fatta con il cuore. Per fiducia. Fiducia in chi sa di non essere perfetto. In chi diffida, anzi, degli uomini ‘perfetti’. In chi rivendica anche i propri errori: chi afferma di non averne fatti mente. Un sindaco a che serve, che ci sta a fare? Un sindaco raccoglie e coordina la complessità di una città, le sue molte voci. Un sindaco deve amare la propria città, per servirla a dovere. Perché è la passione che fa la differenza: la passione civica. È solo questa politica, di grande respiro, che sa scommettere sui punti di forza di una città, che ha il coraggio di progettare”. Invernizzi ha quindi anticipato due grandi progetti nell’aria da tempo: l’arrivo a Magenta, promosso dalla fondazione di Maria Rita Parsi, dell’Università della Famiglia, e l’impegno perché l’area ex Saffa accolga un polo museale del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Si conclude con un lungo applauso una serata ricca, spontanea, partecipata, viva: una serata in cui si è vista la città di Magenta.