ALTOMILANESE – Nei giorni scorsi tutti i Sindaci della Città Metropolitana, sono stati convocati dal Prefetto per riannodare i fili del progetto di accoglienza diffusa dei “richiedenti la protezione internazionale”, oggetto di incontri preparatori già nello scorso anno. Il Prefetto, Luciana Lamorgese ha assicurato la massima attenzione, vicinanza e condivisione con i Sindaci e le Comunità nel definire il progetto, che dovrà essere frutto di partecipata valutazione fra tutti gli attori interessati. Per quanto concerne l’area omogenea dell’Alto Milanese, i Sindaci stanno sottoponendo al Prefetto osservazioni, proposte ed evidenziando le difficoltà riscontrate sul territorio, fornendo una puntuale mappatura della situazione oggettiva dello stesso. Il protocollo, che sarà oggetto di approfondimento nelle prossime settimane, dovrà infatti assicurare una equa distribuzione dei richiedenti asilo, con regia della Prefettura e gestione ed attuazione operativa in capo ad idoneo soggetto del terzo settore, in stretta collaborazione con Caritas, Parrocchie e Comuni. Ciò al fine di assicurare una integrazione ed interazione nel e con il territorio locale, nel rispetto ed in garanzia di ordine e sicurezza per le Comunità Ospitanti, anche a mezzo del potenziamento delle azioni delle forze dell’ordine ove necessario.
Nel protocollo che andrà a definirsi, stilato anche sulla scorta del Protocollo Nazionale Anci per tutte le realtà comunali italiane, saranno così definiti tempi e modalità di accoglienza graduale dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, accoglienza che dovrà essere diffusa, e che non potrà e dovrà prevedere la creazione di “centri di accoglienza” ad implementazione degli stranieri già accolti dai comuni aderenti il progetto.
Con questo protocollo sarà così possibile assicurare una ospitalità non massiva, scongiurando il rischio che edifici dismessi, anche industriali di privati, vengano destinati a centri di accoglienza che accolgono centinaia di cittadini stranieri, che i comuni “subiscono” con i rivenienti problemi di natura sociale, di integrazione sin anche di sicurezza.
Così facendo, l’emergenza migranti per il nostro territorio, con questo protocollo sarà “governata” e condivisa da tutta l’Area Metropolitana, così che i cittadini tutti non abbiano a sentirsi insicuri o timorosi: nessuna “invasione” ma un civile ed umano progetto affinché venga rispettato il diritto di protezione internazionale e di accoglienza di chi fugge da situazioni di crisi e conflitti armati.
La cittadinanza sarà via via informata e coinvolta nel progetto , che avrà successo tanto più sarà condiviso e attuato con la collaborazione e l’attenzione di tutti.
Testo diffuso del sindaco di Magnago, Carla Picco