Riceviamo e Pubblichiamo
Magenta, 5 aprile 2017 – “Ci risiamo, il centrosinistra non perde il vizio di “decidere” in “zona Cesarini“, quando il mandato amministrativo è prossimo alla scadenza.
La Ex Novaceta, infatti, è un’area strategica per la città, il cui recupero deve essere condiviso con i Magentini, con le forze sociali, produttive e con l’Intera popolazione.
Imprese che si occupano di logistica possono insediarsi in aree esterne (e ce ne sono, eccome) e non nell’abitato dove si andrebbe ad aumentare il traffico a causa del passaggio di mezzi pesanti, incrementando l’inquinamento e mettendo in croce i cittadini riducendone la qualità della vita”.
Chiara Calati sottolinea inoltre che, “per motivi professionali” segue lo sviluppo dell’Industria 4.0. “Esprimo dunque perplessità – aggiunge – sulle opportunità occupazionali stabili in questo settore e sulla possibilità di ragionare sul lungo termine: nell’ambito della logistica, infatti, la robotica sostituisce velocemente il lavoro umano (Amazon utilizza più di 15.000 robot). Novaceta è una ferita ancora aperta per la città, la sua destinazione è particolarmente delicata e necessita di passi ponderati e condivisi, senza fretta pre-elettorale.
“Regione Lombardia con il Presidente Maroni e il comune di Milano con il sindaco Sala si stanno adoperando per portare nel capoluogo l’agenzia del farmaco Europea Ema – conclude Chiara Calati – perché non immaginare per Magenta un rapporto stretto in relazione a questa opportunità? E infine, sarebbe opportuno prevedere un accordo di programma per utilizzare gli oneri dei nuovi insediamenti per la costruzione, in aree strategiche della città, di un nuovo liceo musicale in una sede diversa da quella attuale, che non è di proprietà del Comune ma della provincia, ed un miglior collegamento con il Conservatorio al fine di qualificare ulteriormente l’offerta formativa magentina”.