Come molti altri abitanti della frazione, ho assistito con grande interesse, al dibattito pubblico promosso dall’amministrazione di Magenta il 3 aprile scorso, sulla variante di Pontenuovo. Da una parte la sala gremita evinceva il forte interesse della popolazione verso il tema della ‘variante’ e dall’altra un pugno di politici litigiosi, impegnati a disegnare responsabilità altrui e attribuirsi impegni e meriti, dimostravano tutti i limiti della nostra classe politica; lontana dai problemi della gente e assolutamente inefficiente dal punto di vista dei risultati e dalle risposte concrete.
Di questo triste sipario tuttavia, la cosa che più mi ha infastidito è l’assioma scaturito dalla discussione :
“ LA STRADA O SI FA TUTTA O NON SE NE FA NULLA “. Un postulato più volte asserto, in vari modi e declinazioni ma tutte con lo stesso fine… “SCORDATEVI LA VARIANTE, SE NON SI FA TUTTA L’OPERA.” Questo principio è tremendo.. sembra quasi un ricatto, una consuetudine adatta ad un linguaggio mafioso e non certo ad un concerto d’esercizio democratico.
Ma come è possibile che una statale che collega una regione come la Lombardia al Piemonte, dove insiste l’unico ponte sul fiume Ticino che possa definirsi tale, obblighi i mezzi anche al transito su di un ponticello napoleonico realizzato e pensato per i carri di due secoli fa ? Stiamo parlando della regione che più contribuisce al PIL dell’intero paese, ma che vede normale che 8000 TIR al giorno transitino su di un ponticello realizzato nell’800, con tempi di percorrenza di 20 minuti x fare 2 Km e code spesso chilometriche. Ma è possibile arrivare al 2017 ancora in questo stato???
Preciso che personalmente non sono contrario tout court alla realizzazione dell’intera opera, ma quello che mi sfugge è il nesso con la variante di Pontenuovo, che resta un nodo strategico ed irrisolto a prescindere da qualsiasi altra considerazione. Ora mi chiedo.. Ma perché la nostra regione non riesce MAI a fare qualcosa di utile ed importante senza che ci sia dietro una grande opera o un grande gruppo privato ? Sembra che non riusciamo a finanziare nemmeno una rotonda se non ci sono dietro gli oneri di urbanizzazione di un centro commerciale.. ma ci rendiamo conto?
Mi viene da chiedere ai nostri politici lombardi.. ma andate in pellegrinaggio dai cugini piemontesi e fatevi spiegare da loro come sono riusciti, in questi ultimi 15 anni, a fare numerose opere minori, SENZA doversi sobbarcare il ricatto di gruppi privati o di grande opere. Faccio un piccolo elenco delle sole opere realizzate che conosco, giusto per chiarire il concetto.
- Allargamento della SS32 di Bellinzago con variante in località Cascina P.,
- Tangenziale di Borgomanero.
- Realizzazione della tangenziale di Vercelli con nuovo ponte sul Sesia,
- Completamento della tangenziale di Novara,
- Realizzazione della variante di Cerano. Queste opere tutte assolutamente necessarie ma finanziate senza fare un’autostrada di contorno o una “legge obiettivo.”
- Dove sta l’incapacità storica della nostra regione nel realizzare semplici opere utili, senza necessariamente doversi far finanziare un’autostrada, un aeroporto o un mega-centro commerciale?
- Ora mi chiedo… ma come hanno fatto? Dove sta l’incapacità storica della nostra regione nel realizzare semplici opere utili, senza necessariamente doversi far finanziare un’autostrada, un aeroporto o un mega-centro commerciale?
Fabrizio Cattaneo