Progetto “Energia per la vita”
Inveruno (MI), 10 aprile. Hanno approfondito le conoscenze con i docenti della scuola, poi si sono appoggiati alle associazioni e alle aziende del territorio, infine sono partiti per l’Africa. Sono gli studenti e i docenti dell’Istituto Marcora di Inveruno (MI), che domani alle 11 raccontano un’esperienza unica. “Energia per la vita” si chiama il progetto di Alternanza Scuola Lavoro che ha avuto come obiettivo primario la realizzazione di un impianto fotovoltaico e la trivellazione di un pozzo per l’approvvigionamento di acqua ad Archer’s Post, in Kenya.
Coinvolte cinque classi dell’Istituto, e per la precisione la 3°D Manutenzione, per lo studio dei sistemi di protezione elettriche e necessità energetiche delle utenze; 4°D e 5°D Manutenzione, per la progettazione della struttura meccanica e fotovoltaica; 5°A Produzione grafica, per la comunicazione integrata offline/online; 2°B Produzioni industriali, per le analisi chimico-fisiche e microbiologiche. Tutti ci hanno lavorato. Poi, nel marzo di quest’anno una delegazione formata dal Dirigente Scolastico, prof. Carmelo Profetto, dal prof. Angelo Rescaldina, e dagli studenti Daniel Grittini (4^D Manutenzione) e Devis Sacchi (5^D Manutenzione), è partita per il Kenia. Sono tornati in questi giorni e descriveranno la loro esperienza ai compagni, alla stampa, al dott. Marco Bussetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico AT Milano.
L’Alternanza voluta dalla riforma si pone più obbiettivi, e questo caso dimostra come sia possibile sviluppare un’idea che conduca le scuole a proiettare i progetti all’esterno, fino ad essere utili alle popolazioni più lontane. Responsabile il prof. Angelo Rescaldina, affiancato dal corpo docente dell’IIS di Inveruno (Dipartimento di elettronica ed elettrotecnica): i proff. Renato Pagani, Mauro Baiardi, Raffaella Valerio, Eugenia Cozzi, Ilaria Guglielmetti, Nunzia Faraci, in collaborazione con l’Associazione Oscar Romero di Magenta.
Ad Archer’s Post gli studenti hanno realizzato un impianto fotovoltaico e un pozzo artesiano. Grazie a loro una comunità ha ottenuto la disponibilità di acqua potabile e un dissalatore. Gli abitanti sono stati aiutati nella prevenzione e cura delle patologie legate alla denutrizione, hanno imparato a produrre energia rinnovabile, hanno realizzato un orto.
in Video l’intera Testimonianza di chi ha partecipato al progetto: