BUSTO GAROLFO – Che cosa hanno in comune il cappellano del carcere minorile Beccaria don Gino Rigoldi e Ivan Cordoba, difensore centrale dell’Inter del triplete? Semplice: il rispetto delle regole. Al tema della legalità l’associazione sportiva La Rete di Busto Garolfo (MI) dedica due incontri: giovedì 4 maggio con don Gino Rigoldi e il giovedì successivo 11 maggio con Cordoba. Due testimoni d’eccezione per un argomento che parte dai ragazzi per arrivare a tutti.
Inserito nell’ambito del progetto di educazione alla legalità e cittadinanza consapevole “Le regole del gioco, il gioco delle regole: scuola, sport, cultura della legalità”, il doppio appuntamento è promosso in collaborazione con il Centro Azzurro di Busto Garolfo, il supporto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e il patrocinio del CSI – comitato di Milano e del Comune.
Lo spunto è arrivato dall’attività che La Rete svolge a Busto Garolfo. «Operiamo in un quartiere dove il problema dell’integrazione è all’ordine del giorno», premette Emilio Crespi, presidente de La Rete, l’associazione sportiva che, promuovendo l’integrazione come fonte di ricchezza, raccoglie un’ottantina di iscritti dai 7 anni in su provenienti dai più diversi angoli del mondo con le loro culture, religioni e abitudini alimentari. Il punto di unione è il calcio: il campo di via Pascoli a Busto Garolfo è diventato luogo di gioco, condivisione e integrazione. «Crediamo che una società sportiva debba riconoscersi come agenzia educativa pronta a fare dell’accoglienza verso tutti una regola di gioco. Seguendo questa convinzione, abbiamo promosso all’interno delle scuole medie di Busto Garolfo un questionario sulla legalità per capire cosa sanno i ragazzi e come si rapportano a questo tema», aggiunge Crespi. «Abbiamo sottoposto ai ragazzi domande anche banali con l’intenzione di arrivare a definire un quadro di riferimento e da lì partire per trasmettere il valore fondamentale della legalità alle nuove generazioni». I risultati saranno presentati nelle due serate.
«È una lodevole iniziativa che va a toccare un tema di stretta attualità», osserva il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Roberto Scazzosi. «Il rispetto delle regole è fondamentale su un campo da gioco come nella vita quotidiana; deve interessare i ragazzi come gli adulti. Ed è per questo che, quale banca del territorio, abbiamo voluto essere al fianco de La Rete in un doppio appuntamento che ha saputo richiamare due importanti testimoni di legalità».
Il primo incontro in programma giovedì 4 maggio vede protagonista don Gino Rigoldi che da oltre 40 anni si occupa di dare un futuro alla gioventù lasciata ai margini. Cappellano dell’istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria” dal 1971, don Gino Rigoldi ha realizzato comunità di accoglienza, progetti di prevenzione nelle scuole e centri di aggregazione per i giovani. È stato fondatore di Comunità Nuova onlus che ha come scopo l’inserimento sociale dei ragazzi che, una volta usciti dalla detenzione, non hanno un contesto relazionale adeguato che li accolga ed è presidente dell’associazione Bambini di Romania. Attorno alla sua figura, è nata la Fondazione don Gino Rigoldi per dare continuità alle sue idee e ai principi che ispirano la sua azione nel realizzare progetti a sostegno delle giovani generazioni. Ha ricevuto l’onorificenza di cittadino benemerito del Comune di Milano, di Cavaliere della Repubblica e nel 1999 l’Ambrogino d’oro. Con lui, a presentare i risultati del questionario intervengono il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi e la dirigente scolastica dell’isittuto comprensivo Tarra di Busto Garolfo Giuseppa Francone.
Gli incontri si svolgono nell’auditorium Don Besana della Bcc in via Manzoni 50 a Busto Garolfo. Inizio alle 21; ingresso libero.