TURBIGO – Una serata superlativa, peccato che – come al solito – c’è stata poca partecipazione. I due protagonisti della serata sono stati presentati dall’assessore alla Cultura, Marzia Artusi: il grande fotografo Mario Verin e la moglie Giulia Castelli Gattinara che hanno raccontato le loro esperienze di vita, alla ricerca delle bellezze disseminate nel mondo.
Due i documentari in programma, ‘Dalle Ande al Mediterraneo’ e un terzo a richiesta sul sahara algerino:
1 – PERU’ dove la meraviglia dell’ambiente è stata alla base di una conoscenza approfondita che ha visto i due ricercatori recarsi ben dieci volte ai piedi delle Ande. Un paese che vive di patate, mais e coca e dove la madre terra (pachamana) è ancora coltivata a mani nude.
2 – SELVAGGIO BLU è un sentiero di 40 Km sardo, animato da una architettura di pietra e ginepro. Scoperto da Mario Verin e Peppino Cicalò alla metà degli anni Ottanta è diventato un must per le culture alpine. Un filo di bellezza accompagna i diversi tratti a strapiombo sul mare, una bellezza arcaica difesa strenuamente dai locali che non vogliono farla fruire agli appassionati del trekking, ma tenersela per loro.
MARIO VERIN (1942) fotografo di chiara fama e accademico del Club Alpino Italiano ha viaggiato in tutto il mondo con la moglie specializzandosi in reportages naturalistici, geografici e archeologici con un’intesa attività esplorativa nel Sahara e in Medio Oriente. Molti i libri pubblicati consultabili sul suo sito internet, www,marioverin.it dove sono presenti anche i libri della moglie Giulia specializzata in archeologia del Sahara, in particolare sulla Libia, dove ha seguito le ricerche della missione italiana diretta dal paletnologo Fabrizio Mori scrivendo sull’argomento diversi libri.