Pietro Bello è morto perchè colpito più volte con un corpo contundente. E’ questo il primo scarno responso dell’esame autoptico eseguito ieri mattina sul cadavere del magentino dal medico legale, dottor Roberto Testi. Il medico avrà 60 giorni di tempo per depositare il referto completo dell’autopsia, ma questi primi elementi sono di grandissima importanza per il proseguo delle indagini. Sembra cadere l’ipotesi del gioco erotico finito male che era trapelata inizialmente e sostenuta da molti per il fatto che il corpo di Bello era stato ritrovato nel sottotetto dell’abitazione di Cristian Angileri, il 40enne fermato per omicidio preterintenzionale, avesse i polsi legati da fascette. E per il fatto che i due si erano conosciuti tramite la rete, unico strumento che aveva consentito loro di dialogare, senza mai essersi incontrati prima di persona.
Bello era sparito da casa domenica 30 aprile quando è uscito verso le 16 senza più rientrare. Si era diretto a Valle Mosso, piccolo comune del biellese, dove ha incontrato Cristian Angileri. Anche questo era un dato importante. Nessuno, nella sua cerchia di parenti, amicizie e conoscenze, aveva mai sentito nominare Valle Mosso. Ci sono voluti dei giorni per ritrovare il magentino con la famiglia che, disperata, si era rivolta anche alla trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto?’. Il giovedì successivo alla scomparsa i carabinieri, impegnati in alcuni controlli nel paese, hanno ritrovato la sua Chevrolet. E il giorno dopo sono entrati nell’abitazione del 40enne operatore ecologico dove hanno fatto la macabra scoperta. Durante l’interrogatorio dell’altro giorno Angileri, tramite il suo legale, avvocato Andrea Delmastro, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ieri lo sviluppo dell’inchiesta con la causa del decesso che sembrerebbe dovuta a colpi inferti con un corpo contundente. Resta a questo punto, l’interrogativo. Per quale motivo si sono incontrati Bello e Angileri? Di sicuro sarebbe scoppiata una discussione poi degenerata. I nervi di Angileri sono saltati fino ad aggedire con violenza il magentino e causarne la morte. La Procura di Biella, ultimata l’autopsia, ha dato il via libera per i funerali di Pietro Bello. Si svolgeranno lunedì a Magenta.