Venticinque anni di soccorso, di storie, di emozioni. Era il 14 febbraio del 1992 quando Emiliano Lanticina, Danilo Scalmani, Paolo Bianchi e Cristina Garavaglia uscirono con un’ambulanza, chiamata Dudù, dall’allora sede di via San Martino, dietro la basilica.
I primi tre come soccorritori, la quarta come centralino. Fu il primo storico equipaggio della sezione di Magenta della Croce Bianca. Da allora è cambiato tantissimo. La sede è in via Trieste, c’è anche un distaccamento a Mesero ed è cambiato enormemente il soccorso.
Ieri presso la sede di via Trieste i volontari hanno celebrato il quarto di secolo di vita, chiamando a rapporto i vecchi soccorritori come gli ultimi arrivati che hanno superato da poco tempo il corso. “Per tutti la Croce Bianca è diventata una sorta di seconda famiglia“, hanno detto la presidente Laura Boschetti e il vice comandante Lorenzo Baroni.
Ognuno ha portato le sue esperienze. Gli anni ’90 hanno visto il succedersi di figure rimaste storiche per la croce Bianca. Dal dottor Giuliano Sarro alla dottoressa Laura Balzarotti, i primi medici che organizzarono i corsi quando ancora non c’erano i protocolli di oggi. Medici che già vedevano lontano ritenendo fondamentale la preparazione per chi esce in ambulanza e i volontari dell’epoca assicurano che superare il corso con loro era impresa non da poco. Ai presidenti Mario Colombini, Andrea Ghirardini e Franco Lombardi.
Sono ben 1.500 i volontari che in questi 25 anni hanno indossato la divisa da soccorritore. Chi per pochi anni, ma c’è anche chi è ancora lì ad uscire in ambulanza. Ieri sono stati ricordati quei volontari che oggi non sono più con noi.
C’erano i volontari storici, Albino Semplici una colonna fin dai primi giorni o ‘donna Sisti’, colonna del centralino. Naturalmente era presente anche il presidente generale Vincenzo Tresoldi.
E ieri è stato inaugurato e benedetto anche un nuovo mezzo di soccorso. Un’ambulanza che sarà al servizio di tutta la comunità. Il nastro è stato tagliato dalla dottoressa Brera.
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