L’area che circonda il fiume Ticino, è risaputo, è ancora zeppo di residuati bellici della seconda guerra mondiale. Tantissimi ne sono stati ritrovatie tantissimi sono ancora nascosti nel terreno.
Capita che, in un’afosa domenica di fine primavera, una bambina giocando sulla spiaggetta di Castelletto di Cuggiono, nei pressi del ristorante Da Bruno, si imbatta in una di queste vecchie armi.
Una pistola, con il manico arrugginito e malconcia. Innocua. Un resto delle battaglie che infuriarono, dei bombardamenti di quegli anni passati inghiottiti dal tempo che è trascorso inesorabile.