Dopo un po’ di tempo, continua la nostra storia delle Vie con i Landi.
Fu proprio don Federico Landi che incaricò – in occasione del possesso del feudo di Turbigo avvenuto nel 1591 – Leone Pallavicino per l’esecuzione di una mappa a volo d’uccello del paese che rappresenta un’esclusiva per Turbigo e la prima rappresentazione cartografica del nostro paese. Il disegno originale della famosa stampa, che qui pubblichiamo, fu acquistato a Londra da un turbighese, in quanto l’archivio Landi, nel Seicento, finì a Londra quando i Nostri dovettero fuggire da Piacenza dopo la scofitta subita da Ranuccio II Farnese.
73 – LANDI, famiglia nobile, baroni di Turbigo
Collega la Via Belvedere con la Via Doria e fu denominata con delibera del Consiglio Comunale del 29 settembre 1985. La presenza di questa nobile famiglia compare nel testamento del conte Guido Gallarati (atto del 1° gennaio 1580, rogato Francesco Pinotini) con il quale lasciò erede del feudo di Turbigo la madre, contessa Porzia Landi, la quale a sua volta donò il feudo (atto del 14 maggio 1590, rogato Francesco Pinotini) a suo nipote, il principe Federico Landi.
I LANDI SIGNORI DI TURBIGO PER DUE SECOLI (1591-1806)
Il feudo turbighese dopo i Maggi (1538), passò ai D’Adda e, infine, ai Gallarati, (1569), famiglie queste non ancora nobili, dedite all’investimento nei terreni, una sorta di ‘finanza’ ante-litteram. Nel 1551 c’era stato il matrimonio tra Porzia Landi e il conte Gallarati (del ramo di Desio) i quali ebbero un unico figlio, Guido (+1580, per sifilide). Alla morte di quest’ultimo, la contessa Porzia Landi Gallarati si mise d acquistare terreni ubicati in Turbigo (ci sono 98 atti notarili nel periodo) e, nel tempo, maturò l’idea di inglobare il feudo camerale turbighese (avuto in eredità dai Gallarati) nel patrimonio della sua famiglia originaria: i Landi. E così, il 14 maggio 1590, con una donazione (rogata dal notaio Pinotino) lasciò tutto al nipote Federico, unico figlio maschio del fratello.
DON FEDERICO LANDI, principe della Val di Taro (provincia di Pacenza) apparteneva all’ordine cavalleresco fondato a Bruges nel 1429 da Filippo il Buono a documentare come la sua fosse una nobiltà d’arme e non frutto di quella ‘nobilitazione’ della ricchhezza che attraversò tuta l’epoca spagnola e che trasformò in ‘nobili’ i mercanti dell’età feudale, solamente perché potevano comprarsi i titoli nobiliari. Fino al 1658 i Landi, con Federico prima e la figlia legittima Maria Polissena poi, mantennero la giurisdizione del feudo turbighese, coi dazi del pane, vino, carne e censo del sale. A Venezia, il 16 aprile 1627, la principessa Maria Polissena Landi andò in sposa al principe Gio.Andrea II Doria, marchese di Torriglia e principe di Melfi (figlio del grande mecenate del Rinascimento genovese)e così il feudo di Turbigo passò al casato dei Doria che lo mantennero fino sll’inizio dell’Ottocento.
74 – LEONARDO DA VINCI
Collega la Via Volta alla Via dei Patrioti e fu denominata con tale nome nel 1932-