TURBIGO – Tanti i messaggi inviati dalla grande manifestazione organizzata dal Comune per onorare la la Repubblica Italiana. La tradizionale sfilata ha interessato l’anello più esteso del territorio comunale (Via Roma, Via Volta, Via Fredda, Via Matteotti, Allea Comunale) che ha visto transitare mezzi e gonfaloni delle diverse associazioni, oltre a quelli delle istituzioni militari, civili e religiose. Oltre al padrone di casa, presenti i sindaci di Magnago, Buscate, Magnago, Nosate Robecchetto con Induco (foto).
In appendice alla manifestazione sono stati inaugurati due musei che raccolgono la memoria storica del paese, come mostrato dalla foto in evidenza: un museo raccoglie gli strumenti di vita e di lavoro della civiltà contadina, realizzato da Lino Braga con un indefesso lavoro durato anni (foto); il secondo museo è quello dell’Italia – dalle guerre d’indipendenza a quelle mondiali, ricordando che il grande Napoleone il primo passo in Italia lo fece a Turbigo – dove è stato esposto il materiale raccolto da Ermanno Solivardi nella sua lunga vita. Artefice di questa iniziativa è stato Daniele Solivardi con il supporto di altri (tra cui Paolo Solivardi) e l’aiuto della ditta Bama. Un gran bel regalo ai giovani di Turbigo che si è concretizzato in un’ala del vecchio palazzo municipale (un tempo c’era la biblioteca) dove in un ‘bunker’ (foto) sono state raccolte le parole d’onore riguardanti i 46 giovani turbighesi morti sul campo, nel corso della prima guerra mondiale. Dicevamo del bel regalo che la comunità ha ricevuto da per l’impegno di tanti turbighesi che hanno messo a disposizione tempo e conoscenze, convinti come sono che solamente la memoria storica può valorizzare il territorio, proprio perché è un patrimonio universale. Sono queste persone che, al di là delle diatribe politiche, attestano quello che magistralmente scrisse Cesare Pavese: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.