Cari lettori di CorriereAltomilanese.com, domani, come ben sapete è il 4 giugno e nella rubrica ‘Accadde a Magenta’ non potevamo che rievocare il centenario di quella data. Ovvero la giornata storica per Magenta in cui arrivarono Charles De Gaulle e Giovanni Gronchi, i presidenti di Francia e Italia e il cardinal Montini che divenne Papa Paolo VI. Il sindaco di Magenta era Edoardo Panigati. Riportiamo alcuni spezzoni della cronaca di Egidio Corradi del Corriere della Sera che uscì il 24 giugno 1959.
“…La folla ruppe i cordoni a Castano, a Cuggiono, a Casate, a Boffalora. Più volte l’automobile di De Gaulle e Gronchi dovette rallentare, fermarsi, subire brevi caldi assedi di gente plaudente. Fu così che a Magenta, quanto mai imbandierata e in festa, De Gaulle e Gronchi giunsero alle 10.30 anzichè alle 10. A Magenta, proprio nel luogo dove si concluse un secolo fa la sanguinosa battaglia che vide la vittoria degli alleati sugli austriaci fu innalzato un Ossario di pietra grigia. Dall’interno, guardando attraverso un pozzetto, s’intravedono centinaia di teschi: resti di combattenti. La riconoscenza e la pietà, si legge all’esterno dell’Ossario. A pochi passi di distanza sorge il monumento al generale Mac Mahon, tra lapidi che ricordano i nomi dei generali Esprit, Espinasse, Cler. Tra il monumento a Mac Mahon e l’Ossario era stata innalzata una tribunetta per De Gaulle, Gronchi e le autorità; a ridosso del monumento, sotto un baldacchino cremisi, erano stati approntati un tronetto per il cardinale Montini e un sempilice altare per la Messa. Alle 10.30 de Gaulle e Gronchi giunsero, passarono in rivista un reparto del 4° Reggimento Bersaglieri, lo stesso Reggimento che a Magenta combattè nel 1859 con il suo 9° battaglione. Il sindaco di Magenta, il prefetto di Milano Vicari, il cardinale Montini si fecero quindi incontro ai due uomini di Stato. De Gaulle rispose al breve saluto del sindaco. Disse, tra l’altro: “Spero che le nostre conversazioni avranno per l’Europa e per tutto il mondo una importanza considerevole”. E gridò: “Vive l’Italie!”. Si alzò un coro di: “Via la Francia!”.