L’impatto dell’italiano medio con Copenaghen è senza dubbio strano. Una città con pochissime auto in circolazione, in compenso le biciclette sono tantissime. Hanno un grandissimo rispetto per l’ambiente e lo dimostrano con i fatti, non a parole come solitamente facciamo noi. Siamo rientrati dalla capitale danese con la speranza che anche nel nostro paese le cose possano finalmente cambiare. Come? Avvicinandoci al modello Copenaghen dove le piste ciclabili sono vere piste ciclabili e tutti, ma proprio tutti, utilizzano la biocicletta per gli spostamenti.
Dal medico all’avvocato, dall’impiegato all’operaio, non è raro vedere uomini e donne in tuta da lavoro recarsi in ditta o uomini in giacca e cravatta e donne con le scarpe con i tacchi a spillo sulla due ruote. Anzi, è la normalità. Tutti rigorosamente con il casco per proteggere la testa. Dato importante: tutti, ma proprio tutti, rispettano il codice della strada. Se il ciclista trova il rosso si ferma, anche se è certo che non arriva nessuno da ambo i lati. E’ una questione di civiltà e cultura che quel paese ha raggiunto e il nostro è ancora lontano dall’intravedere. Vengono in mente le polemiche infinite sulla strada alzaia del Naviglio Grande che non è una ciclabile, le piste ciclopedonali che non sono ciclabili ma solo per pedoni, le piste ciclabili che finiscono nel nulla e altre schifezze tipicamente italiane dove troviamo sempre mille problemi senza mai una soluzione. In Danimarca le soluzioni le hanno trovate. Sono troppo intelligenti loro o siamo indietro noi? Hanno semplicemente adottato pochi e semplici accorgimenti.
I tratti per i ciclisti sono riservati solo ed esclusivamente alle biciclette e sono delle strade vere e propèrie. A lato c’è il tratto per pedoni. Mentre il primo è liscio e pedalabile, quello per pedoni e più ruvido. Una tecnica per disincentivarne l’uso ai ciclisti. Anche se in Danimarca tutti fanno quello che devono fare e non abbiamo visto un ciclista che fosse uno pedalare sul tratto pedonale e viceversa. C’è una rete ciclabile ben studiata che copre tutti i punti importanti della città. E’ chiedere troppo se anche da noi si possa arrivare ad una rete ciclabile come in Danimarca?