Cari amici,
oggi vi parlo di un altro artista che ho la fortuna di conoscere personalmente. In un’epoca in cui con la parola “ricerca” si tenta di mascherare l’assenza sia di forme che di contenuti e spesso di dar senso alla insulsa ripetitività, Angelo è una persona semplice e disponibile che non si tira indietro davanti alle commissioni e opera con la facilità di chi sa fare.
Questa sua indole lo ha portato ad accumulare una serie di esperienze, non soltanto lavorative. Da giovanissimo, dopo aver vissuto in collegio lontano dai genitori inizia a lavorare come falegname, restauratore di mobili e intarsiatore. Passa poi a lavori diversi quali quello della guardia forestale e dell’operatore di gru, queste e tante altre belle esperienze denotano la sua insofferenza ai ruoli noiosi entro i quali la nostra società cerca di comprimerci.
Ha un passato da cabarettista. E’ stato in tournée con il duo Sensasenso anche al fianco di artisti che poi sono diventati nomi di spicco nel mondo della comicità nazionale.
E’ musicista autodidatta di vari strumenti a fiato, si diletta come disc jokey e per alcuni mesi all’anno ha fatto di una passione il suo lavoro: con la moglie brasiliana fitta un veliero in Olanda e porta i turisti in visita nelle terre del nord Europa trasportando le loro biciclette da un porto all’altro.
Come tanti altri artisti si diletta anche nella scrittura: ha auto pubblicato tre racconti e vanta una pregressa collaborazione con Comix per la creazione del simpatico personaggio: Piccolo Stronzio.
Gli telefono e mi dice: “Ciao Sante, scusami ma devo andare a pitturare la madonnina della vicina che si sta scolorendo, sai com’è? mi ha chiesto un favore…”.
Ha vinto diversi concorsi come madonnaro e realizzato murales per le scuole di Briosco, paese in cui vive.
In arte però è un ritrattista, principalmente di personaggi appartenenti al mondo della musica ma esegue anche ritratti su commissione utilizzando varie tecniche e supporti.
Parlando di musica ammette di essere fan di Trombone Shorty ma il suo vero mito, come per tanti altri, è Jimi Hendrix. Mi dice: “Trombone Shorty è il più grande, ha solo un difetto: non è Jimi Hendrix…!”, poi sorride e mi racconta una barzelletta che mi fa schiantare dalle risate.
Io apprezzo particolarmente le incisioni che realizza sui vinili tirando fuori i volti di musicisti scomparsi.