TURBIGO – Dopo pochi mesi dalla morte della moglie Jole, anche il Felice (Garavaglia) della Bellaria se n’è andato. Aveva 76 anni. Con lui se ne va un altro punto di riferimento di quella che fu la Turbigo degli Anni Ottanta. Un tempo in cui i turbighesi andavano a pasteggiare nella sua trattoria, richiamati dalla fama del suo risotto e non mancava occasione per andare lì a prenotare, dicendo semplicemente il numero. Il costo più o meno si conosceva, così come il menù. La trattoria aveva preso forza negli anni della costruzione della grande centrale termoelettrica dell’Enel (1965-1970), ma poi aveva continuato sulle sue gambe, con cene per le associazioni sportive, ma anche consensi di matrimonio (allora erano molto comuni, oggi non si sposa più nessuno e i pochi che hanno il coraggio di farlo poi divorziano!), festeggiamenti per laurea, diplomi, comunioni, cresime… Un mondo al quale il Felice della Bellaria, con il suo fare un po’rustico, ma molto ‘turbighese’ ha partecipato in prima persona, ridendo qualche volta con gli occhi, come nella foto del 1983 che pubblichiamo. Alla famiglia le nostre condoglianze.