Si ricorda il passato con le testimonianze di chi lo ha vissuto. Di chi lo ha visto, sentito e lo ha scritto. La testimonianza è un’opera fondamentale che tramanda la Storia. Giovedì sera non c’era molta gente al corteo che da Robecco sul Naviglio ha attraversato le campagne di Castellazzo dè Barzi fino al cippo in memoria dell’eccidio del 20 e 21 luglio 1944.
Alla Chiappana, che all’epoca era in territorio corbettese e sotto la parrocchia di Cassinetta di Lugagnano, si consumò la strage raccontata quest’anno dalla testimonianza del parroco di allora. Le fucilazioni alla Tangola, l’incendio del cascinale, il terrore di una comunità. Il momoriale del parroco di allora è un altro tassello della Storia di quei giorni. Giovedì sera c’erano il sindaco Fortunata Barni, il vice Giovanni Barenghi, la rappresentante del comune di Cassinetta di Lugagnano.
Alcuni anziani, oggi vecchi e adolescenti in quei giorni di morte rimasti scolpiti nella loro Memoria. Il sindaco ha fatto il paragone con quanto succede oggi. “Il nostro paese sta affrontando la complessa problematica dell’immigrazione e dei profughi eppure la nostra pancia vince sulla ragione e sul cuore. Non ci fa nemmeno ricordare che anche noi abbiamo vissuto fenomeni tristi come l’immigrazione e la deportazione di massa”.