Chi mi conosce sa che sono contro la tangenziale. Senza se e senza ma. Convinto come pochi dell’uso di mezzi alternativi e della bicicletta per gli spostamenti a breve raggio, resto veramente senza parole quando ascolto i politici parlare di ‘opera necessaria per lo sviluppo di un territorio’. Ma vabè, ognuno ha la sua opinione e va bene così. Che almeno però si facciano conferenze stampa che approfondiscano le questioni e non solo per far vedere che tutti i comuni, a parte un paio di sfigati, sono d’accordo e quindi il territorio la tangenziale la vuole. Dite almeno, per favore, che una buona parte del territorio vuole la tangenziale. Io non la voglio per esempio. Parto però dalla domanda posta da un collega, Ersilio Mattioni di Libera Stampa l’Altomilanese.
Ersilio ha chiesto per quale motivo fosse stata convocata questa conferenza stampa, visto che di nuovo non è emerso praticamente niente. Erano presenti i comuni la cui posizione è di pieno favore per la tangenziale ed era così anche prima. Anche quando Magenta e Abbiategrasso erano governate dal centro sinistra! Non era un si urlato ai quattro venti? A me pare proprio di si e ricordo anche che la vecchia maggioranza perse i pezzi proprio sul tema tangenziale. Una mezza notizia era emersa in conferenza stampa. Ovvero il presidente del Parco del Ticino Gian Pietro Beltrami si è detto favorevole alla tangenziale. A chi ha comunicato questa sua opinione? Al sindaco di Robecco sul Naviglio Fortunata Barni. Che ha aggiunto: “Mi ha detto specificamente di dirlo come suo parere ufficiale”. Un modo quanto meno singolare per divulgare l’opinione di un ente così importante quale il Parco del Ticino, visto che il progetto tangenziale andrebbe a tagliare una bella fetta di area tra Castellazzo dè Barzi e Cassinetta di Lugagnano. Ebbene, pare proprio che il presidente di ufficiale non abbia fatto divulgare un bel niente. Il Parco non è stato invitato alla conferenza stampa e guarda te se doveva delegare al sindaco di Robecco una dichiarazione ufficiale. Siamo in attesa di un breve comunicato del Parco del Ticino che chiarisca il tutto. Ma torniamo alla tangenziale e alla conferenza stampa odierna.
Domani, venerdì, i sindaci saranno a Roma al Consiglio superiore dei lavori Pubblici che dirà cosa pensa dell’opera. Torniamo all’inizio di quest’anno. Vado a rileggermi gli articoli di quel periodo e vedo che lo studio idrogeologico era stato rispedito al mittente perchè ritenuto insufficiente. In questo tempo ne avranno sicuramente redatto uno valido di studio idrogeologico. Visto che tra Castellazzo e Cassinetta la falda è molto alta e il rischio allagamenti sempre presente, specie per un eventuale attraversamento in trincea. Ci interessa tutelare almeno per un minimo sindacale questo territorio o non ce ne frega proprio niente? Perchè in quest’ultimo caso saremmo messi davvero male. Di cosa stiamo parlando? Di un’opera devastante in quel tratto perchè ci piaccia oppure no, se si fa la tangenziale gli abitanti di Castellazzo dè Barzi dovranno sloggiare con buona pace di chi è arrivato anni fa da Milano convinto di trovare un luogo migliore dove vivere. Di cosa stiamo parlando? Di un’opera che se cominciasse domani terminerebbe tra 4 anni come minimo, ma certamente saranno di più. Ma se è così necessaria per il progresso il sacrificio lo facciamo ben volentieri.
I soldi ci sono? 130milioni di euro da Regione Lombardia per le nuove infrastrutture. Per cosa? Per essere competitivi a livello europeo. Perchè i collegamenti devono essere veloci e mica si può perdere tempo. Peccato che le grandi città europee (e lo abbiamo visto negli ultimi anni vistando molte città del centro e nord Europa) puntino sulla mobilità sostenibile.