TURBIGO – Permetteteci una breve digressione. Da qualche tempo stiamo ricostruendo la storia delle Vie turbighesi, una sorta di ‘vene’ della vita del paese, delle quali bisognerebbe averne cura. Cosa che purtroppo non succede: basta vedere che cosa si trova sulle strade, spazzatura di ogni genere che denota una totale mancanza di senso civico. Ieri, ci è capitato di vedere un ragazzo italiano in bicicletta che, dopo aver mangiato una banana, ha gettato la buccia sulla capote di un’auto parcheggiata proprio davanti alla piazzetta di cui parliamo in Via Fredda, quando a pochi passi c’era un cestino. No comment.
Continuiamo la nostra storia delle Vie dalla piazzetta privata ‘Raffaele Marcoli’ (numero 84 dell’elenco) denominata con delibera della Giunta Municipale 107/2002 con lo scopo di tramandare nel tempo la figura del grande velocista turbighese, recentemente ricordato – a cinquant’anni dalla morte – da una grande manifestazione ispirata dall’altro grande campione del ciclismo, Antonio Bailetti, Medaglia D’oro alle Olimpiadi del 1960.
FOTO I giovani del ‘Velo Club’ fotografati in occasione della manifestazione del 2016, organizzata in occasione del 50° della morte di Raffaele Marcoli, alla quale hanno partecipato campioni del calibro di Balmamion e Zilioli