Vestiario steso sui rami, roba in giro, un tavolino per appoggiarci le cose. Perfino una vaschetta di cibo per gatti capace di attirare mosche in quantità. Poco più avanti un cestino stracolmo di rifiuti, tanto che alcuni sono caduti a terra. E altri vestiti sulla panchina vicino. Un paio di sciarpe appese ai rami, lenzuola buttate e coperte. Immagini che sembrerebbero immortalate durante qualche campeggio tra i boschi della Valle del Ticino dove i soliti incivili lasciano rifiuti e altri oggetti.
Invece no. Siamo a Magenta, nei pressi dell’eliporto dell’ospedale Fornaroli. Dove attera l’equipe medica dell’elisoccorso. Sotto un boschetto a pochi metri dall’ingresso del locale cucine. Dove da tempo qualcuno usa quella zona per bivacchi notturni. I segni sono evidenti e chi lavora nota spesso persone che lasciano la zona dopo averci trascorso la notte.
Le coperte sono quelle che si trovano dentro l’ospedale stesso. Un fenomeno vecchio, quello dei bivacchi, al quale sembra impossibile porre un freno.