Abbiamo una cassetta per le lettere e come tutti, ogni tanto la apriamo. Di solito sono solo le fastidiose bollette da pagare, ma questa volta al suo interno abbiamo trovato una lettera anonima.
La leggiamo, c’è una denuncia ben precisa, nomi cognomi e fatti e luoghi. Continuiamo ad approfondire con interesse e poi decidiamo di consegnarla alla persona citata. Non una persona comune, ma un Assessore di un paesino dell’Ovest Milanese.
Forse, con l’onestà e l’ingenuità che ci contraddistingue, crediamo che il politico in questione ci rilasci una dichiarazione per smentire la missiva che tra l’altro contiene gravi accuse e invece no!
Squilla il telefono, dall’altra parte i Carabinieri che c’invitano in caserma perché l’Assessore ha sporto denuncia e vogliono la nostra dichiarazione su come abbiamo ritrovato la lettera anonima. Siamo testimoni di un fatto criminale.
Crediamo che, se facessimo uscire il contenuto della lettera, nel paesino succederebbe un terremoto politico. Ci stiamo riflettendo da qualche giorno e crediamo che la denuncia e il divieto di pubblicare la lettera, siano solo un modo, per l’assessore, di salvare il cadreghino, non capiamo e non apprezziamo il comportamento.
Mani legate da un ordine ben preciso “Non le permetto di pubblicare la lettera!”. Io che non sono un politico, avrei preferito che l’assessore mi dicesse “Venga che parliamo con le persone citate cosi saprà che le hanno scritto solo cattiverie allo scopo di denigrarmi”.
La politica sta cambiando, per noi in peggio…
I carabinieri hanno ritirato l’originale per le indagini, a noi restano i dubbi: “Giusto il comportamento del politico?”.
Ci rimarrà il dubbio!