“Come ogni anno si è svolta a Magenta la fiera di San Rocco, uno degli appuntamenti più sentiti del territorio. Tradizione centenaria, piena di storia e di fascino, di cultura e di valori. Hanno ancora senso questi termini?”
A mio avviso si, anzi, oggi più che mai vivere il presente e guardare al futuro senza ancorarsi alle radici sane che ci hanno tramandato i nostri padri sarebbe un grave errore. Quindi tutto ciò che fa parte del nostro patrimonio deve essere salvaguardato, valorizzato e rilanciato e vedere che un pezzo della nostra cultura sia diventato solo un grossa “bancarellata” non propende certamente per la conservazione del bello.
Questa fiera era nata come agricola, le situazioni si evolvono, ma la terra anche se passa il tempo rimane settore primario: non ci sono più aziende agricole perché l’Europa ce le ha azzerate tutte? ma agricoltura oggi significa anche prodotti a Km zero, significa colture biologiche, significa abbinare alla terra possibilità di scoperta di una zona abbinando i prodotti agricoli all’ enogastronomia, alla cura del corpo, alla ricerca del benessere.
Abbiamo la fortuna di vivere nel parco fluviale più grande d’Europa, pieno di biodiversità, patrimonio dell’Unesco, non ricordiamocene solo in determinate situazioni; nel nostro territorio sorgono strutture ricettive di primissimo livello, usiamo appuntamenti come quello di San Rocco per metterli in ” vetrina”.
Quella di San Rocco è una tradizione importante e la fiera è parte del nostro D.N.A., facciamola diventare una mostra di bellezza e di peculiarità preziose e non (con tutto il rispetto) il mercatone di metà agosto.