Magenta, Corbetta, Abbiategrasso e Inveruno. Nel nostro territorio sono ben quattro le caserme dei vigili del fuoco dove operano solo volontari. Il rischio è che le ultime decisioni, vadano a ridurre notevolmente la componente volontaria già in sofferenza.
E’ per questo motivo che l’associazione nazionale dei vigili del fuoco, presente oggi a Magenta con il presidente Luca Bonello e il suo vice Rolando Fagioli oltre al consigliere nazionale Marcello De Lorenzis, sabato incontrerà i sindaci dei comuni del territorio per fare il punto della situazione. Il giorno seguente, domenica 17, nella sala consiliare di Magenta, si terrà il consiglio nazionale con arrivi da tutta Italia. Oggi, alla conferenza stampa, sono intervenuti anche l’assessore alla protezione civile Rocco Morabito e il sindaco Chiara Calati per un saluto. “Entro il prossimo 30 novembre – spiega Bonello – tutti i volontari saranno chiamati a prendere una decisione importante. Ovvero dovremo scegliere se continuare a rimanere nel distaccamento volontario di appartenenza o se essere trasferiti nei comandi con graduatoria chiusa. E così in caso di necessità, dare la possibilità di attingere direttamente da quella graduatoria senza passare dal concorso pubblico”.
Il volontariato, in questo modo, verrebbe completamente snaturato. Da decisione basata sul desiderio di aiutare il prossimo in difficoltà diventerebbe una vera e propria scelta di vita. “Con la grave conseguenza di assistere ad una drastica riduzione di organico nelle caserme – afferma Bonello – Tutto questo comporterà il rischio di non poter più garantire gli interventi 24 ore su 24, come avviene oggi con tanti sacrifici”. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è oggi suddiviso nelle componenti permanenti e volontaria. Quest’ultima, a sua volta, si ripartisce tra coloro che fanno i turni nelle caserme seguendo determinati protocolli e uscendo a chiamata e coloro che vengono chiamati per sostituzioni o esigenze particolari presso i comandi provinciali o le sedi permanenti. Sono i cosiddetti discontinui che rivendicano uno stato di precariato nella pubblica amministrazione. “Uno stato di precariato che, di fatto, non esiste – ha aggiunto Bonello – Perché un volontario non è un dipendente dell’amministrazione”.
A questo punto si guarderà con attenzione a quello che succederà al prossimo consiglio nazionale e alle prossime settimane. Fino al 30 settembre quando ognuno avrà fatto la sua scelta