Riceviamo e Pubblichiamo
In relazione alla Vs comunicazione presentata nel corso del Consiglio Comunale del 26 luglio, prendiamo atto della vostra “contrarietà” circa l’iniziativa della “pastasciutta antifascista” da noi promossa il 21 luglio scorso; del resto, come anche voi sostenete, non si può essere d’accordo su tutte le proposte.
Ciò che ci risulta inaccettabile è il linguaggio falsamente ironico e denigratorio che traspare in alcuni passaggi: “manifestazione gastronomica”, “iniziative folkloristiche”, “ANPI formata da giovanotti…”. Si vuole banalizzare il significato storico di quanto accaduto nel ’43 e sminuire l’importanza che l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia svolge ancora oggi, insieme ad altre associazioni, nel tenere alta, contro il rischio dell’indifferenza, la memoria della lotta antifascista e nel vigilare contro il pericolo di rinascita di nuove forme di fascismo.
Quel gesto compiuto il 25 luglio del 1943 (appare evidente come la scelta della data sia stata dettata proprio da tale ricorrenza) manifestava la voglia di un popolo di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di “riprendersi la piazza”, dopo anni di adunate a comando e di divieti. Poi c’è stato l’8 settembre, l’occupazione tedesca, la Repubblica di Salò, stragi e rastrellamenti come quelli di Robecco. Quel desiderio rimane sopito, ancora lutti e sofferenze: papà Cervi vedrà trucidati i suoi figli e Robecco sarà sconvolta da rappresaglie e deportazioni. Quel desiderio attraverserà tutta la storia della Resistenza, basti leggere “Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana”. Perché allora non ricordare quei semplici gesti fatti da un uomo che con il suo primo trattore aveva comperato un mappamondo a significare l’attaccamento alla terra di una famiglia ma anche l’impegno a guardare oltre, a costruire un mondo migliore?
Respingiamo anche l’accusa di non commemorare adeguatamente i fatti del 20 e 21 luglio: il cippo posto nel 2014 alla cascina Chiappana a commemorazione dei fatti del 20, il corteo, e le interviste raccolte testimoniano un impegno che ha risvegliato nei testimoni di quei fatti la voglia di condividere il loro ricordo di quanto accaduto.
In questi anni ci siamo impegnati ad allacciare e consolidare i rapporti con coloro che a Kahla da tempo operano per tenere viva la memoria del campo di lavoro Walpersberg-REIMAHG e, a partire dal prossimo anno scolastico, verrà avviato uno scambio culturale tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Robecco ed i loro coetanei di Kahla.
Respingiamo infine con fermezza l’offensiva allusione, presente nella vostra comunicazione, ad una “graduatoria del dolore”. Robecco è stata colpita atrocemente dalla violenza nazi-fascista e nel nostro cuore “nessuna croce manca”.
Le tragedie che hanno così dolorosamente segnato la nostra comunità dovrebbero vederci tutti uniti nel ricordo e nell’impegno per mantenere viva la memoria e ci auguriamo non diventino oggetto di polemica e scontro. Siamo convinti che la memoria del passato sia uno strumento fondamentale per la costruzione di un futuro improntato ad ideali condivisi di tolleranza, comprensione, riconciliazione e rinnoviamo il nostro impegno in tal senso.
Auspichiamo quindi che le celebrazioni si svolgano in un clima di sempre maggiore unione e concordia affinché le divisioni, che per troppo tempo hanno dolorosamente segnato il ricordo di questi fatti, lascino il posto ad una rinnovata armonia.
Il Sindaco, La Giunta, I Consiglieri Comunali di Maggioranza