Marcello Mazzoleni, meteorologo per passione, sta riscuotendo grande successo con le sue previsione sempre puntuali e azzeccatissime. Giovedì sera ha messo a disposizione la sua esperienza per tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di questo meraviglioso mondo che è la meteorologia. E così la sala Giacobbe si è riempita e non poteva essere diversamente. Erano presenti, per il Comune di Magenta che ha organizzato l’evento a costo zero per la città, il sindaco Chiara Calati e l’assessore Luca Aloi.
Di cosa si è parlato ieri sera? Di come è cambiato il clima nel corso dei secoli, anzitutto. Dall’ultima grande glaciazione del 10.000 a.c ai periodi successivi. Nel 10.000 a.c. Il freddo ha allentato la sua morsa e nel 4.000 a.c. nascono zone sul pianeta particolarmente floride dove si sviluppano grandi civiltà, come la Valle del Nilo e la Mesopotamia. Il susseguirsi di cambiamenti climatici ci porta al 1.000 a.c., quando assistiamo ad una inversione di tendenza con il freddo che si fa sentire, per poi tornare, nel 500 a.c., ad un clima più mite con temperature anche di due gradi superiori a quelle di oggi. La lezione si svolge in un clima sereno, come piace a Marcello. Con qualche battuta di tanto in tanto per far capire che non dobbiamo creare allarmismi quando parliamo di meteo. “In realtà – dice Mazzoleni – è del freddo che dobbiamo avere paura, non del caldo. Le grandi civiltà si sono sempre sviluppate con climi miti. Il freddo ha portato carestie”. Dal 1.000 a.c. al 1.300 il clima è ancora molto mite, cosa che favorisce le popolazioni del nord Europa. Per poi tornare il freddo che fa letteralmente morire molte popolazioni del nord. A beneficiarne sono gli stati del Mediterraneo, con il clima più caldo. Ed è a questo punto che si parla di Rinascimento.
Gli anni dal ‘600 all’800 sono molto freddi. E’ solo a fine ‘800 e inizio ‘900 che assistiamo ad un rialzo termico che continua fino ai giorni nostri. Ad influire su queste variazioni climatiche sono tre componenti, l’attività vulcanica per il 95%, i terremoti per il 4% e il sole per l’1%. Quindi, se l’attività dell’uomo ha senz’altro contribuito a creare disastri per avere costruito dove non si doveva, non sembra essere così per i cambiamenti climatici. Altro argomento di spessore sono le meteoropatie. Chi non ne ha mai sofferto? Tutti assistiamo a cambiamenti dell’umore, a una maggiore irritabilità o a periodi più tranquilli in linea con i cambiamenti del tempo. Insomma, di argomenti ce ne sono tanti. Tra due giovedì, sempre in Casa Giacobbe, si continuerà a parlare di meteo, studiando le opere d’arte. Altra serata di sicuro spessore.