TURBIGO – Non era casuale la venuta di Vittorio Sgarbi nel cimitero di Turbigo il 19 settembre. Dopo l’orario di apertura aveva girovagato alla ricerca delle opere del grande sculture turbighese, proprio perché stava preparando la ‘pagina’ pubblicata oggi (24 settembre 2017) su quello che fu il Giornale di Montanelli.
BONOMI, SCOLPIRE IL DOLORE TRA ESSENZA ED ESISTENZA questo il titolo di una pagina che andrebbe conservata a futura memoria, come quello che scrisse, quasi un secolo fa Enrico Emanuelli, ripreso da Sgarbi in diversi punti: “Fu Emanuelli, il primo, ad entrare nell’anima di Bonomi” “il quale si sentiva vicino ai ‘Caduti’, che fossero il Cristo, un soldato, un minore ferito”. “Verrà il giorno in cui si parlerà del ‘Caso Bonomi’, scrisse lo scrittore novarese e il giorno è ormai prossimo.
Sgarbi rilegge anche quanto scritto da Mario De Micheli, il più sensibile studioso della scultura del Novecento, il quale venne a Turbigo alla presentazione del primo libro su Carlo Bonomi l’8 maggio 1982. Un’opera importante, pubblicata dalla Società Storica Turbighese (della quale pubblichiamo la locandina), nella quale Sgarbi ha scavato a piene mani per scrivere il suo pezzo, opera rara che gli è stata donata dal sottoscritto, appunto, il 19 settembre, in occasione della sua visita a quel ‘museo all’aperto’ delle opere di Carlo Bonomi che è il cimitero turbighese.