“Avvenuta perquisizione questa mattina presso i miei uffici in relazione ai fatti (su cui indaga la Procura di Monza) di cui nulla so, che apprendo dai media di stamane e che sono lontanissimi dal mio agire politico e personale. Nulla è emerso. Sempre a disposizione della trasparenza e della legalità”. Con queste poche righe, postate sul suo profilo facebook, Mario Mantovani ha commentato l’indagine che lo vede coinvolto.
Secondo l’accusa il sindaco di Seregno riceveva, da parte del costruttore, Antonio Lugarà, la disponibilità e l’impegno a procurare consenso elettorale e l’appoggio politico durante la campagna elettorale del maggio giugno 2015 per l’elezione a suo favore e delle persone a lui politicamente vicine. In particolare, scrive il Gip, Lugarà gli ha procurato numerosi voti, organizzato eventi conviviali, nonché assicurato l’appoggio di Mario Mantovani al fine di sponsorizzare e reperire il consenso per il futuro sindaco”.
L’accusa verso Mantovani (indagato per corruzione, non gli vengono contestati reati di mafia) ruota attorno ad un sms che l’imprenditore ha inviato al consigliere regionale: “Ciao Mario ti ringrazio molto per la vittoria di Seregno è anche merito tuo quando puoi ti vorrei incontrare”. Stando a quanto emerso, inoltre, alcuni medici degli ospedali di Desio e Monza avrebbero chiesto a Lugarà di intercedere con Mantovani, allora assessore regionale alla Sanità, per diventare primari (tentativo non riuscito) o ottenere il trasferimento, circostanza che si è poi verificata.