TURBIGO – Domenica Paolo non c’era alla ‘Festa d’Autunno’ che si tiene ogni anno nel parco del palazzo De Cristoforis e dove solitamente ci ritroviamo in memoria dei tempi passati. Diventando vecchi fa piacere ricordare insieme il tempo in cui giocavamo nel parco in mezzo alle canne di bambù giganti e, alla fine dei discorsi, cercare i rami del ‘pinus elliottii’ dove ci aggrappavamo facendoci dondolare. Anna, trait-union della compagnia, ci aveva detto che Paolo era rimasto a casa ad assistere la madre che non stava bene. Ieri, lunedì è entrata in coma ed è morta, oggi, 26 settembre 2017, alla bella età di novant’anni.
All’appuntamento annuale Anna era arrivata con una sorpresa: aveva rintracciato e riportato nel ‘cortile dl tempo che fu’, Emer, uno dei tanti ragazzi le cui famiglie abitavano nelle innumerevoli stanze del palazzo De Cristoforis, prima che il Comune lo acquistasse (1970). Lui abitava in alto, nella parte prospiciente la Via Roma e c’era una lunga scala per arrivarci, mentre la Pezzato abitava nei locali oggi occupati dall’ufficio del Sindaco e dalla sua segreteria.
Nel secondo dopoguerra, i Gray lasciarono la loro casa di campagna per spostarsi a Novara, e affittarono i locali a famiglie di operai immigrati da diverse regioni d’Italia in cerca di lavoro. Questi i cognomi presenti nell’archivio mentale: Peluselli, Turco, Toti, Tinelli, Bonvicini, Leoni, Colpo, Righetti, Ferrari, Cavalleri, Solivardi, Esena, Tano, Menaspà. Guerrini, Cavaiani, Pezzato, Maddalena, Bailetti…
La famiglia di Emer era modenese e quando domenica scorsa abbiamo abbracciato Emer gli abbiamo subito chiesto di sua sorella Jonne, una bella bionda la cui immagine era rimasta impressa nella memoria. Chissà perché. “E’ morta vent’anni fa – ha detto Emer – proprio oggi avrebbe compiuto ottant’anni, ma ha lasciato due figli”, ai quali abbiamo fatto avere un libro su ‘Turbigo’ in memoria del paese dove la madre ha abitato per un ventennio.