Di professione fa l’infermiere al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta. Un lavoro duro che continua a svolgere anche a bordo dell’automedica. Impegnato a dare il massimo per salvare le vite. Ma questo non impedisce a Riccardo Gullotti di correre. Sport che ha scoperto tre anni fa, lui che non è mai stato un atleta. Eppure in tre anni ha già portato a termine dieci maratone e ha corso in ogni parte del mondo.
L’ultima 42 chilometri l’ha conclusa domenica scorsa nella bellissima Berlino. “Questa era la mia decima maratona, – commenta – ho iniziato 3 anni fa quasi per scherzo alla maratona di Roma, da lì è partita una passione che può capire solo chi nella sua vita ha corso almeno una volta la Maratona”. Gullotti corre per il Tapascione Running Team di Robecco sul Naviglio. Come la stragrande maggioranza degli amatori è uno che non si impone dei tempi, ma corre per puro divertimento. La dieta? Meglio impiegare qualche minuto in più e godersi un’esperienza all’estero. E, quindi, niente imposizioni. Ha corso a New York, a Barcellona, a Londra, a Firenze e in tantissimi altri posti.
“Chi ha corso una maratona sa quanto paradossale e meravigliosa sia questa manifestazione, non è una sfida con altri ma con te stesso. Spesso ti senti dire perché? Perché lo fai? La mia risposta è sempre uguale: ognuno corre per mille motivi io ne ho uno. Dopo poco più di 4 ore circa di calvario, il traguardo ti accoglie con una tale soddisfazione che dalle ferite del fisico e dell’anima si libera una gioia incontenibile, ti sembra di aver compiuto una impresa straordinaria e questa mia piccola vittoria va sempre a tutte quelle persone che ogni giorno lottano con sofferenza una battaglia più dure come il Parkinson che poco alla volta fa spegnere come una candela quelle persone a te care”.