TURBIGO – Nella nostra ‘Storia delle Vie’, abbiamo già superato il centinaio e, pensare che, solamente un secolo fa, prima dello sviluppo industriale, erano solamente 45: 1 – Roma; 2 – Al Palazzo; 3 – Monteruzzo; 4 – Allea; 5 – Regina Elena; 6 – 28 Ottobre 1922; 7 – Giuseppe Garibaldi; 8 – Monte Nero; 9 – San Uberto; 10 – Eugenio Villoresi; 11 – Dei Frati; 12 – Paolo Tatti; 13 – Pasubio; 14 – Sabotino; 15 – Col di Lana; 16 – Vicolo Montello; 17 – Fredda; 18 – San Michele sul Carso; 19 – Vittorio Veneto; 20 – Corte Nobile; 21 – Vittorio Emanuele III; 22 – Del Fascio; 23 – Guglielmo Oberdan; 24 – Monte Santo; 25 – Michelangelo Buonarroti; 26 – Gorizia; 27 – Alla Chiesa; 28 – Mario Brumana; 29 – Alessandro Volta; 30 –Alzaia Naviglio; 31 – SS. Aimo e Vermondo; 32 – Monte Grappa; 33 – Coni Zugna; 34 – Podgora; 35 – Leonardo da Vinci; 36 – Bainsizza; 37 – Armando Diaz; 38 – 3 Giugno 1859; 39 – Cesare Battisti; 40 – Filippo Corridoni; 41 – Cotonificio Valle Ticino; 42 – Alla Stazione; 43 – Vicolo dello Sport; 44 – Via privati Grassi; 45 – Michele Bianchi.
Alcune di queste vie avrebbero cambiato denominazione durante e dopo il Ventennio e, nella Prima Repubblica, ci fu una sorta di ‘lottizzazione’, fatta però con giudizio. Alcune scelte degli ultimi anni hanno scatenato forti polemiche, come la piazza 1° Maggio che ha preso il nome di ‘Madonna della Luna’ e quella dedicata al nazionalista, fascista e parlamentare repubblicano Ezio Maria Gray.
102 – OBERDAN Guglielmo
Collega la Via Matteotti a Via Buonarroti e fu denominata nel 1932 (prima era una Via privata) al tempo dell’urbanizzazione di tale parte del territorio turbighese. Triestino, apostolo dell’italianità, si oppose all’incanzante slavismo che voleva impadronirsi dell’anima della città. Nel 1882 moriva Giuseppe Garibaldi che, negli ultimi anni, aveva sognato di combattere la sua ultima guerra – magari legato al suo cavallo – per l’annessione all’Italia di Trento e Trieste e dell’Istria. Fu allora che l’Austria, per proclamare il suo dominio su Trieste, organizzò una Grande Esposizione che non trovò corispondenza con gli abitanti già animati dalla fiamma dell’irredentismo. Il 17 settembre 1882 era prevista la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe e Oberdan partì da Roma diretto a Trieste. A seguito della denuncia di un delatore fu arrestato in quanto trovato in possesso di due bombe. Processato e condannato, il 20 dicembre 1882 Guglielmo Oberdan fu impiccato al grido di ‘Viva l’Italia’, ‘Viva Trieste’. Dal suo esempio i figli di Trieste presero forza e l’italianità fu fecondata e difesa nell’ombra, fino al 1915 quando si prospettò la possibilità di andare contro all’Austria. Fu allora che la Venezia-Giulia mandò a combattere i suoi figli migliori in memoria degli ideali ai quali Guglielmo Oberdan aveva dato al vita.
103 – ODESCALCHI (famiglia nobile)
Collega la Via De Cristoforis con la Via Erba e fu denominata con delibera n. 68 nel Consiglio Comunale del 29 settembre 1985. Gli Odescalchi acquistarono fama soprattutto per l’elevazione al soglio pontificio di Benedetto che prese il nome di Innocenzo XI (1676).
Il legame con la storia locale di questa nobile famiglia avvenne attraverso Barbara Marianna Piatti (1732-1814), ultima erede dei Piatti (i ‘costruttori’ della storia turbighese a cui si deve il palazzo De Cristoforis, la Corte Nobile, la chiesa dei SS. Cosma e Damiano…), che sposò il marchese Erba Odescalchi. Fu proprio un erede di questa coppia, il marchese Luigi – che fu militare in Ungheria e perciò definito come ‘girovago’ dal parroco Bossi – che impegnò la possessione della nonna in Turbigo e poi la vendette al capitano Tomaso De Cristoforis Piantanida nel 1830. L’atto di vendita del 22 ottobre 1830, rogato Fassi, descrive dettagliatamente il paese all’inizio dell’Ottocento e contiene anche una descrizione sommaria delel case allora esistenbti nel centro abitato, buona parte delle quali di porprietà Piatti.
FOTO Sofia Odescalchi, della stessa famiglia turbighese che vede Barbara Marianna Piatti alle origini, ha partecipato alla 3° edizione di ‘Pechino Expess’, trasmissione andata in onda ai primi di settembre su RAI2