Alla ricerca dei funghi nel Parco del Ticino. I porcini in riva al fiume sono eccezionali, di ottima qualità e profumatissimi. I guardaparco raccomandano però di essere in regola. Altrimenti le sanzioni che si rischiano saranno elevatissime e i guardaparco inflessibili. “Per dedicarsi alla raccolta funghi nel Parco del Ticino – spiega Maurizio Bozzi Pietra, responsabile settore vigilanza – è necessario munirsi di apposito tesserino frequentando un corso organizzato dai comuni o dalle associazioni micologiche. Il costo del tesserino è gratuito per i residenti nei comuni del Parco, mentre per gli altri è necessario versare un contributo annuale di circa trenta euro”.
Tutto questo però non basta. Perché, anche per coloro che sono muniti di tesserino, possono raccogliere fino a due chili di funghi al giorno. Pena la sanzione. Il Parco del Ticino raccomanda di seguire queste regole perché la somma totale degli illeciti in cui il visitatore può incappare è salata. Chi cerca funghi senza avere la necessaria autorizzazione viene sanzionato con 170 euro, se poi non ha il cestello porta funghi necessario per la raccolta, sono altri 170 euro. Infine se l’escursionista raccoglitore di funghi viene pescato fuori dai sentieri ecco la terza ammenda, sempre di 170 euro. Da tenere presente che alla riserva ‘La Fagiana’ è vietato anche l’ingresso del cane.
“Non si possono portare falci o rastrelli o altri oggetti del genere – aggiunge Bozzi Pietra – è ammesso il classico bastoncino che un po’ tutti i cercatori di funghi possiedono, ma non altri arnesi. Il nostro consiglio è quello di munirsi di tesserino, anche per imparare le modalità della raccolta e le nozioni fondamentali che è necessario possedere. Non ci si improvvisa raccoglitori di funghi. Non vale la pena rischiare una sanzione complessiva che sfiora i 600 euro con la confisca dei funghi già raccolti”.