La rubrica “Tra Me e Te” condotta da Francesco Bigogno ha presentato questa volta un ospite di grande rilievo. Presente in redazione il dottor Paolo Viganò, responsabile del reparto di malattie infettive presso l’ospedale di Legnano. La videointervista integrale la potete vedere sotto:
Che cos’è un’infezione? E’ la conseguenza di alcune situazioni legate a diversi fattori. Comportano la presenza di un agente infettante (battere), comportano la presenza di un ospite suscettibile e un certo contesto ambientale. La contestualizzazione è fondamentale. In Africa la carenza di igiene o la carenza alimentare fanno si che alcune infezioni che da noi possono essere banali rischiano di risultare importanti.
Questo vuol dire che a parità di condizioni tu ti puoi ammalare e io no? Certo, è così. L’esempio classico è la meningite. Tra di noi ci sono dal 3 al 7 per cento di portatori di meningococco nella cavità nasale. Ma non tutti, ovviamente, si ammalano.
Che cos’è la meningite? E’ un’infezione molto grave che coinvolge tutto l’organismo. Con particolare attrazione per le meningi. In genere si tratta di una diffusione del meningococco nei tessuti che avvolgono il cervello, ma nelle forme più fulminanti il meningococco colpisce altri organi, tipo il surrene. Quando colpisce il surrene può portare il oggetto a morte Si prende perché in comunità se ci sono portatori sani asintomatici con un battere, il meningococco, che alberga nel naso. In alcuni contesti parte questa virulentazione che porta a malattia conclamata. Ma è possibile prevenire questa malattia? La prevenzione è, anzitutto, ambientale. Chiaro che, per fare un esempio, in una metro l’ambiente non è certo dei migliori. Questo non vuol dire che non dobbiamo frequentare tali luoghi, ma il rischio in questo contesto è maggiore. Viene effettuata la profilassi quando accade un caso tragico e la si fa con antibiotico a tutte le persone che sono venute a contatto. La profilassi vera e propria si fa con la vaccinazione.
Purtroppo abbiamo avuto alcuni casi nel nostro territorio. Se tu fossi un genitore oggi faresti la vaccinazione contro la meningite? In Italia lo scorso anno ci sono stati 200 casi circa di meningite. E’ una malattia di poco impatto. Ma la mortalità avviene in modo tragico e il caso singolo ha grande impatto emotivo. (Nel video il medico spiega dettagliatamente quali vaccinazioni sono necessarie).
Nelle scuole, con i ragazzi, svolgete degli incontri sulla meningite? Nelle scuole preferirei andare parlare di infezioni trasmesse sessualmente piuttosto che di meningite. I ragazzi oggi pensano di poter fare tutto quello che vogliono senza riportare conseguenze. Non aspettiamo i disastri, facciamo prevenzione. Dobbiamo tenere sempre presente che i rapporti sessuali comportano il rischio di tramsettre infezioni.
L’Hiv viaggia ancora e colpisce anche giovani imprudenti che pensando di essere immortali Hiv, ma siamo in emergenza? Nessuna emergenza, ma siamo nella superficialità. E’ lo stesso discorso di chi mette il casco slacciato o chi beve birre su birre o deve andare fuori di testa e ballarsi per avere il contatto con una persona. I rapporti con le persone devono essere reali, non camuffati con gli smartphone. Quando si perde la testa le avventure non si godono mai Un’altra patologia che ha suscitato preoccupazione è la tubercolosi E’ una malattia su cui qualsiasi docente può bocciare facilmente lo studente perchè è di una complessità unica. Fatta da un patogeno lento che quando prende casa non la molla più. Nei paesi e risorse limitate è pesantissima. Non bisogna però drammatizzare. Quando si prende l’infezione tubercolare l’organismo blocca il germe in una specie di cassa e crea delle lesioni che rimangono per tutta la vita. Succede soprattutto in Africa. Tantissimi bambini contraggono l’infezione in età infantile, poi la selezione naturale fa i suoi effetti. Molti crescono sani e ben sviluppati fisicamente. Lasciano l’Africa, non portano la tubercolosi.Dall’Africa partono le persone più sane. Il contadino della Burkina Faso non sa nemmeno che esiste l’Europa. Cosa succede? Questi ragazzi africani che arrivano devono mandare i soldi a casa. A ottobre e novembre non lavorano generalmente e non mangiano neppure. Dormono al freddo e in queste condizioni il bacillo della tubercolosi che era bloccato risorge. Così come risorge negli anziani. Così come nei pazienti sottoposti a chemio. Le difese vengono ridotte e il bacillo della tubercolosi risorge. Risorge negli immigrati che dormono in condizioni di fortuna. Lo stesso accade nell’anziano e nei pazienti sottoposti a chemioterapia.
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