Nel nostro editoriale odierno parliamo di sport. Come siamo messi nel magentino per quanto concerne gli impianti sportivi? Il nostro è solo un editoriale e non un’inchiesta su quanti sono gli impianti e come funzionano. A occhio e croce ce ne sono diversi e, per quelli comunali, le varie amministrazioni stanno mettendo mano laddove c’è da sistemare qualcosa. Spuntano poi come funghi i vari centri fitness perché una società, come quella di oggi, impone di essere sempre in forma. Ne ho visto uno appena inaugurato in strada Robecco a Magenta. Si vedeva dalla strada e c’era parecchia gente. Uomini e donne che correvano sui tapis roulant senza accorgersi che, così facendo, si perdono il piacere della corsa. Che è poi lo stare a contatto con la natura.
Che gusto c’è a correre sempre in quel posto nel chiuso di un centro fitness? Questione di gusti. E vuoi mettere il risparmio? Correre all’aria aperta non costa nulla. E vuoi mettere la coerenza? Magari c’è chi si fa chilometri di auto per raggiungere il centro fitness per correre sul tapis roulant. Misteri della psiche che non mi saprò mai spiegare. C’è però un altro punto che voglio toccare. Uno di quelli che mi infastidisce non poco. E’ quello delle piste di atletica leggera. L’altro giorno un comunicato stampa annunciava l’imminente installazione di illuminazione a Led al centro sportivo Umberto Re di Boffalora sopra Ticino. Benissimo, molti si sono detti. Sarà illuminata anche la pista di atletica? Certamente no. Niente illuminazione per la pista di atletica. O, meglio. Quel che c’è di una pista di atletica che è lasciata allo stato di abbandono totale. Forse perché l’atletica non frutta nulla. Illuminato sarà invece il campo di allenamento da calcio.
Quello si, il calcio. I ragazzi preferiscono il calcio che è più divertente piuttosto che andare a scorticarsi i tendini e a rimanere senza fiato correndo sulla pista di atletica. Nessun ragazzo vuole fare atletica, a meno che non sia uno proprio dotato. La fatica spaventa i ragazzi e le mamme. Il povero figliolo mica lo vogliamo rovinare facendolo correre come un matto per chilometri e chilometri. Meglio la pallacanestro, il tennis, la pallavolo e il calcio. Ci si diverte di più e ci si stanca di meno. Questa l’opinione comune. Fesserie incredibili. Nulla da dire sul fatto che i mancati investimenti negli impianti di atletica leggera (abbiamo una bella pista a Vittuone nel magentino, e poi? Giusto, c’è quella al Cral della ex Novaceta di Magenta. Per chi non l’avesse ancora vista merita una visione) si ripercuotono nelle magre figure che l’Italia sta raccogliendo a livello internazionale. Dove torniamo a casa regolarmente con zero tituli, come si suol dire. Non che negli altri sport le cose vadano meglio, nonostante si investa. A livello internazionale siamo delle schiappe clamorose anche nel calcio. E nella pallacanestro? Idem con patate.
E’ un peccato, ma un grandissimo peccato, che ai ragazzi non venga insegnata l’atletica leggera fin dalle scuole elementari. E’ la base di ogni disciplina sportiva. Correre, saltare, lanciare sono le prime attività sportive svolte dall’uomo. C’è addirittura chi scopre di essere un fondista di livello a tarda età partecipando ad una delle migliaia di non competitive. Ovvio, se nessuno lo ha mai provato prima. Chi è appassionato non ha certo bisogno di impianti all’avanguardia. Non ho mai sentito nessun atleta che si serve della pista di Boffalora lamentarsi perché è in condizioni pietose. E l’illuminazione se la sono presa a loro spese senza aspettare l’intervento di qualcuno. Non ho mai sentito un vincente come Fabio De Angeli che usa la pista di Boffalora lamentarsi della mancanza di manutenzione alla pista di Boffalora e lo stesso vale per gli altri, Famara per esempio. Ma se vogliamo che i ragazzi vengano a provare a correre dobbiamo convincerli che l’atletica può essere il loro sport e lo dobbiamo fare con impianti almeno decenti. Non è vero che l’atletica non è divertente e non porta soldi (anche se quest’ultimo è un aspetto secondario). Basta solo volerlo, e tutto arriva.